E.R.: positivi i provvedimenti del Governo ma preoccupano le conseguenze del sequestro del viadotto sulla E45

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La nota a seguito della Presidenza reginale

“La legge 30 dicembre 2018, n. 145, “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021”, contiene diversi provvedimenti di un certo interesse per le imprese ma le previsioni economiche per il 2019 preoccupano e rischiano di appesantire i bilanci delle imprese con effetti negativi anche sull’occupazione” – è quanto si legge in una nota diffusa oggi dalla Confesercenti Emilia Romagna a seguito della riunione della propria Presidenza regionale riunitasi  Bologna per esaminare nel dettaglio i contenuti della manovra.

“Sicuramente alcune novità sono di rilievo – continua la nota – in particolare la sterilizzazione degli aumenti delle aliquote IVA per il 2019, che avrebbero avuto un impatto devastante sui consumi e un maggior aggravio stimabile in 12,5 miliardi e la costituzione dei fondi per il cosiddetto reddito di cittadinanza e l’incentivazione del pensionamento anticipato che potrebbero liberare risorse disponibili per maggiori consumi. Su queste due misure, tuttavia, solo verificando la loro concreta attuazione si potranno esprimere pareri più compiuti. Positivo è sicuramente il ripristino dell’indennizzo per la cessazione delle attività commerciali, un welfare autofinanziato che non costa nulla allo Stato ma rappresenta una forma di equità sociale importante. Le imprese del settore, infatti, nonostante la sospensione dell’indennizzo, avvenuta nel 2016, avevano continuato a finanziare l’apposito fondo. Bene anche l’esclusione per tutti i chioschi su aree pubbliche (edicole, pubblici esercizi, fiorai ecc…) e per il commercio ambulante dalle prescrizioni della Direttiva Servizi, anche se per il commercio su aree pubbliche ci si attende che venga salvaguardato il lavoro sin qui fatto nella nostra Regione, così come la proroga per le concessioni demaniali fino al 2033 che, però necessita con urgenza di indicazioni ministeriali che consentano un’applicazione omogenea della misura su tutto il territorio e il credito d’imposta, più comunemente nominato bonus fiscale, per le edicole.”

Secondo il Presidente di Confesercenti Emilia Romagna, Dario Domenichini, “Anche l’introduzione della modalità di pagamento dell’imposta con la cedolare secca per gli affitti commerciali e l’estensione del regime forfettario sono misure che potrebbero portare benefici alle imprese ma vi sono diversi elementi su cui la nostra Presidenza ha espresso più di una preoccupazione e derivano in gran parte dalle previsioni economiche per il 2019 che risultano ormai tutte in ribasso, rispetto ad alcuni mesi fa, e non fanno sperare in una prosecuzione dei timidi segnali di ripresa registrati nel recente passato. Partendo da aumento di 3,2 punti dell’aliquota IVA ordinaria (e di 3 per quella ridotta) a partire dal 2020 per arrivare al 26,5% nel 2021 (rispetto all’attuale 22%), così come gli effetti negativi che sta avendo il cosiddetto “Decreto dignità” sull’occupazione, che ha bloccato il tempo determinato e spinto, nei casi migliori, a un ricorso massiccio al lavoro somministrato con un aggravio importante dei costi per l’impresa. Il timore – conclude Domenichini – è che il lungo periodo elettorale che ci attende distragga tutti dai reali problemi delle imprese impedendo, così, l’adozione di provvedimenti in grado di ridare fiducia e prospettive positive a cittadini e imprese”.

La Presidenza Confesercenti ha poi valutato con forte preoccupazione la situazione che si sta creando nel territorio della Romagna interessato dal sequestro del viadotto sulla E45, con la difficoltà di molte imprese a rischio chiusura e prospettive pesantissime per il turismo e auspicato che da parte delle istituzioni locali, regionali e nazionali l’adozione tempestiva di provvedimenti per il ripristino della viabilità e di sostegno alle imprese e all’occupazione.

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