Serie di incontri tra l’associazione di categoria e le liste. Nannizzi: “Leva fiscale per sanare gli squilibri e le pesanti ricadute sul territorio”
L’Italia arriva al voto europeo sempre più povera di attività commerciali: nei primi tre mesi del 2024 ce ne sono quasi 10mila in meno. In Toscana il saldo tra aperture e chiusure è negativo per 588 unità: ne sono nate 540, ma hanno chiuso in 1128. I dati ricostruiti da Confesercenti su scala nazionale suonano fortemente attuali anche per Siena, e sono stati al centro degli incontri che l’associazione di categoria ha avuto nei giorni scorsi con le liste in lizza per le elezioni europee. “Abbiamo incontrato cinque candidati su loro espressa richiesta – sintetizza il Presidente provinciale di Confesercenti, Leonardo Nannizzi – nell’ordine Nardella e Mazzeo del Partito Democratico, Polverini di Forza Italia, Torselli di Fratelli d’Italia e Tarquinio del Pd. A tutti abbiamo indicato tre priorità di intervento per il prossimo Parlamento europeo: leva fiscale, accesso al credito e contesto sociale”.
L’ambito fiscale, secondo Confesercenti Siena è il principale su cui intervenire per contrastare la deriva commerciale che interessa tante parti del continente, incluso il territorio senese: “la chiusura delle attività di commercio corrisponde in modo quasi speculare all’ascesa del commercio elettronico, in particolare di quello gestito da pochi gruppi multinazionali – spiega meglio Nannizzi – e il fenomeno è ancora più accentuato nei piccoli centri, quelli dove paradossalmente è ancora più preziosa la funzione di presidio sociale che svolgono le vetrine fisiche. Per questo, come esposto ai candidati, la politica nazionale ed europea dovrà agire per garantire corretta e leale concorrenza con interventi di sostegno a favore delle imprese di prossimità. La tenuta sociale dei centri abitati sarà direttamente proporzionale all’attenzione per questo problema, anche perché meno attività locali significa anche minor gettito fiscale per Regione e Comuni, tramite Tari addizionali irpef ed altri tributi locali, e quindi anche meno risorse per la comunità locale”. Affrontare il tema dello shopping on line ha anche ricadute dirette in termini di esigenze ambientali: secondo le stime di Confesercenti le consegne a domicilio sono quasi decuplicate in dieci anni: in Toscana arriveranno nel 2024 a 45 milioni, con conseguenze evidenti in termini di traffico ed emissioni atmosferiche.
Nannizzi evidenzia anche come l’accesso al Credito resterà un aspetto fondamentale nei prossimi anni, anche per le imprese senesi: “agli aspiranti europarlamentari della nostra circoscrizione abbiamo evidenziato il carattere strategico delle banche territoriali, e segnatamente la potenzialità di mantenere per Mps la prospettiva di istituto bancario di prossimità per tutta l’Italia centrale”.