Il duro commento di Confesercenti e Confcommercio Modena: “E’ l’ennesima dimostrazione di quanto le categorie del terziario e in particolare dei pubblici esercizi, che conta migliaia di imprese e lavoratori, venga continuamente umiliata e maltrattata da questa classe politica”
Torna a colorarsi di giallo l’Emilia-Romagna dopo l’ultimo report della Cabina di Regia sull’andamento della pandemia, ma da lunedì 1 febbraio e non da domenica, come di solito accadeva. La nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza entra in vigore infatti alla scadenza della precedente, nonostante nelle ultime due settimane le nuove fasce fossero sempre entrate in vigore a metà del weekend. Un dettaglio che porta nuova confusione soprattutto tra ristoratori e commercianti, che aspettavano proprio l’effetto del giorno festivo per riaprire e recuperare le settimane passate con orari ridotti.
“Quanto accaduto ieri con autorevoli organi d’informazione che comunicavano quanto già circolava da alcuni giorni, l’entrata, cioè, dell’Emilia-Romagna in zona gialla da domenica, e la successiva smentita, alcune ore dopo, con la specifica dell’entrata della regione in zona gialla da lunedì, è l’ennesima dimostrazione di quanto le categorie del terziario e in particolare dei pubblici esercizi, che conta migliaia di imprese e lavoratori, venga continuamente umiliata e maltrattata da questa classe politica”. È il duro commento di Confesercenti e Confcommercio Modena all’indomani dello spiacevole balletto, a cui le imprese hanno dovuto assistere impotenti, sulla data di rientro della regione nella zona gialla che consentirà finalmente al settore dei pubblici esercizi di riaprire dopo uno stop durato più di venti giorni che ha messo a dura prova la tenuta economica e psicologica di tutti gli addetti ai lavori.
“La zona gialla – afferma Gianfranco Zinani, Presidente Fiepet Confesercenti Modena -a partire solo da lunedì è una vera e propria mazzata per le imprese di questo settore che speravano di poter cominciare a recuperare un po’ del tempo perso sfruttando la giornata della domenica e la recuperata mobilità delle persone. Tantissimi avevano già cominciato a riorganizzarsi per la riapertura, richiamando il personale e facendo gli acquisti necessari per farsi trovare pronti. In questo modo invece si slitta, in pratica, tutto di un’altra settimana perché i flussi dei giorni feriali non sono certo paragonabili a quelli domenicali, in particolare per le località turistiche”.
“La situazione è allo stremo – aggiunge Luca Marchini, Presidente Fipe Confcommercio Modena – e la classe politica deve farsene carico, smettendola con questa pratica dei provvedimenti presi all’ultimo minuto e convincendosi, una volta per tutte, che non è più sopportabile ogni tipo di provvedimento che impedisca alle persone di lavorare. Individuiamo regole più stringenti ma consentiamo a tutte le imprese di lavorare e recuperare la propria dignità”.
“Il provvedimento del Ministro penalizza anche la prima domenica dei saldi e si aggiunge alle restgrizioni alla mobilità delle domeniche ecologiche creando un danno a una platea ampia di imprese. Questa continua incertezza – concludono Confesercenti e Confcommercio Modena – incide anche sulle relazioni sociali e rischia di creare tensioni e divisioni preoccupanti. Come associazione di categoria abbiamo sin qui tenuto un
atteggiamento responsabile e aperto al dialogo, ma le imprese sono ormai sfinite e logorate da comportamenti incomprensibili che finiscono anche con l’essere offensivi e; per il futuro valuteremo con molta attenzione ogni forma e strumento utile a rivendicare le giuste richieste delle categorie”.