Per Confesercenti Lombardia incrementi di appena il 5%
Tra gli operatori del turismo serpeggia la preoccupazione: finora le attese nei confronti di Expo non si sono tradotte in acquisti o prenotazioni reali di pernottamenti durante il semestre maggio-ottobre. Per Confesercenti si parla di appena il 5% sul totale degli affari. Per Assolombarda il business crescente si conferma solo nelle aree vicine al sito espositivo, dove ci sono picchi del 75% sull’occupazione totale delle camere delle strutture ricettive, mentre a Milano si parla di tendenza «lenta e timida». Inoltre si ritiene che il boom si concentrerà a fine evento, tra settembre e ottobre.
Il cahier de doleance delle associazioni di categoria è stato ascoltato ieri dal direttore degli eventi di Expo Piero Galli, durante una commissione comunale. Contrariamente a quanto rilevato a inizio anno, non ci sono ancora risultati concreti, dicono gli operatori del settore turistico. Tanto che c’è chi comincia persino a sostenere (pubblicamente) che il numero dei biglietti venduti «non si traduce necessariamente in visitatori», come affermano alcuni rappresentanti di Confcommercio.
Tre le questioni che più preoccupano e che, ritengono gli addetti ai lavori, possono rendere poco attrattivo l’evento universale. Prima di tutto l’idea che il sito espositivo possa risultare incompleto. Fatto, questo, più volte smentito dal commissario unico Giuseppe Sala, che ormai si dice fiducioso sulla realizzazione di tutti i padiglioni (tranne rare eccezioni). Al secondo posto ci sono i dubbi sui mezzi di trasporto, cioè la scarsa fruibilità del sito e la difficoltà nel raggiungerlo. Infine, la necessità di migliorare la promozione, o anche solo le informazioni sugli eventi, in modo da rendere possibile la vendita, attraverso tour operator, di pacchetti turistici.
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