La legge di Bilancio prevede, infatti, abolizione scheda carburanti e introduzione fatturazione elettronica
Un centinaio di gestori dei distributori di carburanti hanno partecipato, mercoledì 7 febbraio 2018, presso la Confesercenti di Padova ad una assemblea per discutere e valutare la Legge di Bilancio 2018 n. 205 emanata dal Governo, la quale prevede all’art. 1, commi 919-927 nuove disposizioni relative al settore e precisamente:
- abolizione della scheda carburanti;
- introduzione della fatturazione elettronica.
Dall’analisi fatta i presenti hanno condiviso e preso atto che tale provvedimento “ha un significato di natura strettamente anti-evasiva, l’obiettivo del Governo è recuperare i 35 miliardi di evasione Iva, che l’Italia subisce all’anno da parte dei titolari di partite Iva”.
Tale provvedimento si sviluppa in due tempi e, precisamente, dal 1° luglio 2018 vedrà adeguamento della rete di distribuzione dei carburanti, successivamente, dal 1° gennaio 2019, sarà l’intero comparto del commercio che dovrà emettere solo fatture elettroniche.
L’assemblea tutta ha espresso grande preoccupazione, non solo sotto l’aspetto pratico di onerosità gestionale, ma della conseguenza legata all’aumento dei costi di gestione, perché non bisogna dimenticare che la categoria non potrà sostenere tale ulteriore costo, avendo dei margini di guadagno che percepiscono poco più del 2% per ogni litro di carburante venduto.
Le imprese, inoltre, non sarebbero dotate di una struttura organizzativa che permetterebbe un’autonomia nella gestione del servizio di fatturazione, sarebbero quindi costrette ad usufruire di un supporto esterno, con costi di mercato che oscillano tra i 7/10 euro a fattura.
Se consideriamo inoltre che l’erogato medio nazionale di ogni impianto di distribuzione dei carburanti non supera il milione e mezzo di litri, con un incasso lordo di guadagno di circa 45.000,00 euro, da cui bisogna detrarre circa il 50% di costi di gestione e per gestire tali impianti mediamente occorrono non meno di due persone, oggettivamente sono i numeri che parlano e queste gestioni non potranno mai essere in grado di assolvere tale gravosa nuova tipologia di vendita.
Per il momento l’unico auspicio è nell’incontro promosso dalla Presidenza Nazionale FAIB con l’Agenzia delle Entrate ed il Ministero competente, al fine di trovare una soluzione alternativa sia alla problematica della fatturazione che quella dei costi.
Certamente tale accordo dovrebbe essere raggiunto prima dell’emanazione dei decreti attuativi, perché altrimenti ogni rivendicazione sarebbe inutile.
Alla fine del dibattito all’unanimità i presenti hanno concordato che se non risultassero soddisfacenti tali iniziative l’unica soluzione per la categoria rimarrebbe quella dello sciopero, con queste considerazioni è stata sciolta la riunione.
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