Incertezza tra principali ostacoli crescita, servono interventi mirati a partire da fisco e credito
L’approvazione della manovra sembra aver restituito un po’ di fiducia alle famiglie, ma il rallentamento economico in atto – internazionale ed italiano – spaventa le imprese. Che iniziano a temere che l’attuale fase di stagnazione possa precipitare in una nuova recessione, a partire dai consumi interni.
Così Confesercenti commenta le rilevazioni Istat sul clima di fiducia di consumatori ed imprese a gennaio, diffuso oggi dall’Istat. Rilevazioni che segnano, dopo due mesi consecutivi di calo, un miglioramento del clima delle famiglie abbastanza consistente (+0,8 punti), sebbene l’indice si assesti su valori ancora lontani di oltre 3 punti dai picchi di marzo e di 2 punti dal gennaio dello scorso anno. A spingere il recupero, probabilmente, le aspettative sui provvedimenti decisi con la legge di stabilità per l’anno in corso.
Decisamente diverso, invece, lo scenario delle imprese. Per le quali, nel complesso e al di là di sfumature congiunturali, non emerge una decisa prospettiva di miglioramento, ma piuttosto di attesa e di moderato pessimismo, almeno a breve, con un indice di fiducia in discesa a gennaio per il settimo mese consecutivo. E se il turismo mostra un po’ di ottimismo, segnando un incremento di 8 punti, il commercio torna a mostrare una dinamica discendente (circa due punti in meno) sia per la grande distribuzione sia per la distribuzione tradizionale, confermando la frenata dei consumi iniziata nel 2018, dovuta in parte al deterioramento della fiducia dei consumatori: sulla scia del calo dell’indice, anche la propensione alla spesa degli italiani si è infatti ridotta di quasi un punto nel corso del 2018. Se quest’ultimo effetto permanesse anche nel 2019, la spesa delle famiglie registrerebbe su base annua una minore crescita, a parità di reddito disponibile, di circa 8 miliardi con una conseguente riduzione delle vendite negli esercizi commerciali di oltre un miliardo.
Al di là di commercio e turismo, però, il clima si deteriora per quasi tutti i settori di attività. Un accumulo di incertezza che riflette le difficoltà del Pil ed una manovra che non sembra essere sufficiente a contrastare la fase di rallentamento dell’economia. Bisogna agire: la sfiducia rappresenta uno dei principali ostacoli alla crescita e deve essere assolutamente spazzata via con interventi mirati. A partire dal fisco e dal credito, sempre più stretto per le imprese, in particolare per quelle di minori dimensioni: uno dei principali motori dell’economia purtroppo bloccato da anni, che occorre far ripartire quanto prima.