Subito stop aumenti IVA e rivoluzione fiscale
Un calo preoccupante, ancora di più alla luce delle revisioni al ribasso della crescita italiana diffuse in questi giorni, e che conferma le difficoltà a stabilizzarsi verso l’alto delle prospettive economiche del Paese.
Così Confesercenti commenta i dati sulla fiducia di consumatori ed imprese ad agosto pubblicati oggi dall’Istat, che segnano un netto peggioramento rispetto ai mesi precedenti.
Dopo i risultati positivi registrati a giugno e luglio, il clima di fiducia degli italiani torna a deteriorarsi, sia per l’indice relativo ai consumatori – in flessione di un punto – che, soprattutto, per le imprese, che nel complesso registrano un calo di 1,5 punti. Dati che dimostrano una incertezza economica di fondo, in coerenza con le dinamiche aggregate della produzione nazionale e dei consumi.
Il calo è evidente soprattutto tra le imprese, dove il deterioramento dell’indice di fiducia riguarda quasi tutti i comparti produttivi. Fa eccezione il turismo, che guadagna un po’ di ottimismo grazie ad una buona stagione estiva. Il clima di fiducia del settore cresce ad agosto di circa 7 punti, confermando il turismo come volano che può dare un significativo impulso alla ripresa economica del Paese, soprattutto se sostenuto con una adeguata politica ed investimenti mirati. Anche l’andamento in controtendenza del commercio al dettaglio (+1,5 punti) è da attribuire esclusivamente al rimbalzo della grande distribuzione (+4,4), mentre resta particolarmente grave il ritorno del pessimismo dei negozi tradizionali, la cui fiducia crolla di oltre sette punti (-7,3) sull’onda del cattivo andamento dei saldi estivi e dei segnali, sempre più consistenti, di indebolimento dei consumi delle famiglie.
Il quadro complessivo è quello di un timore diffuso che abbraccia il presente ed il futuro – come dimostrano i cali registrati da ordini e vendite – anche a causa di una politica economica ancora poco definita. Per evitare che un’estate incerta si trasformi in un autunno gelato, serve un segnale forte di discontinuità in occasione dell’ormai prossima Legge di Bilancio: cittadini ed imprese attendono, oltre al blocco degli aumenti IVA imposti dalle clausole di salvaguardia, la svolta necessaria ed inevitabile della rivoluzione fiscale. Diversamente sarà difficile far ripartire tutta l’economia del Paese.