I dati sulla fiducia di Istat sono allarmanti: l’emergenza sanitaria ed economica causata dalla pandemia ha letteralmente travolto le imprese, in particolare quelle attive nel commercio, nei servizi di mercato e nel turismo. Così Confesercenti commenta i dati Istat sulla fiducia di maggio, che per le attività economiche segnano i valori minimi dal 2005.
La fase che stiamo attraversando presenta elementi di incertezza fortissimi sulle conseguenze sociali ed economiche delle misure di contenimento. Rispetto a marzo l’indice di fiducia delle imprese del commercio ha registrato un calo di circa 30 punti, e a soffrire di più – come sempre – sono le attività della distribuzione tradizionale. Il calo è ancora più accentuato per i servizi di mercato, che passano da 75,7 a 38,3, e soprattutto per il turismo: la fiducia delle imprese del settore si avvicina sempre di più ad essere completamente azzerata, passando dal 57,9 registrato a marzo al 4,3 di maggio.
Anche i consumatori hanno immediatamente azzerato una parte delle voci di spesa: in molti casi si tratta di acquisti persi definitivamente, soprattutto nei servizi ma anche di beni. Per il dettaglio crollano i giudizi su vendite, mentre le scorte di magazzino sono in forte accumulo. Le famiglie hanno avuto immediata contezza delle difficoltà che caratterizzeranno il lavoro e le attese sulla disoccupazione passano da 35,3 di febbraio pre-lockdown a 122,4 di maggio.
“Un deterioramento del clima di fiducia era prevedibile e atteso, ma in alcuni settori il crollo è peggiore di quanto immaginato”, commenta la Presidente di Confesercenti Patrizia De Luise. “Per le imprese adesso a destare preoccupazione è la carenza di liquidità, necessaria a far fronte alle spese e ad assicurare stipendi. Vincoli di accesso al credito troppo stringenti e ristori in ritardo rischiano di incidere negativamente sul tessuto produttivo e sulle possibilità di ripresa. Serve una svolta: in quadro così complicato, è necessario agire subito. Siamo vicini ad un punto di non ritorno, e per questo le misure predisposte dal Governo per il sostegno dell’economia devono diventare subito operative e fruibili dalle imprese. Bisogna tagliare la burocrazia, snellendo e semplificando le procedure: se i sostegni tarderanno ancora, molte imprese non potranno fare altro che cessare le attività”.
“Cruciale – conclude la Presidente di Confesercenti – sarà anche impiegare bene le risorse che dovrebbero arrivare grazie al Recovery Fund. È un’occasione che non dobbiamo assolutamente mancare: le risorse devono essere utilizzate non solo per superare la crisi, ma anche e soprattutto per modernizzare la nostra economia e garantirne un rilancio strutturale. Per indicare le strategie su cui puntare sarà fondamentale il contributo di tutti: noi siamo pronti a fare la nostra parte per la crescita del paese”.