Un piccolo debole spiraglio di luce per un comparto fortemente danneggiato dalla crisi. Più del 45 % del guadagno annuale è ormai andato in fumo per queste imprese dichiara il presidente della Confesercenti provinciale Raffaele Esposito analizzando le proiezioni Fiepet Confesercenti.
Inoltre la drammaticità per il comparto della ristorazione aumenta notevolmente perché il settore ha visto cancellati centinaia di matrimoni e cresime che in questo periodo rappresentavano un entrata sicura ed importante.
Siamo per una apertura graduale ma che coinvolga tutti i comprarti, non a singhiozzo, fermo restando tutte le misure di contenimento del contagio e quindi nel pieno rispetto delle regole sanitarie.
Al pari delle altre categorie si chiedono regole certe per ripartire, con linee guida chiare e sostenibili, senza il fardello di misure troppo onerose e senza la previsione certa di un rimborso degli adeguamenti sanitari da porre in essere per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Infine una maggiore attenzione da parte dei comuni per i tributi locali, tari, tosap ecc, che inevitabilmente verranno chiesti e per i quali chiediamo adeguamenti lunghi a valere sugli esercenti. Oggi il numero uno dell’agenzia delle entrate ha anticipato che l’attività lavorativa, controlli e cartelle, ripartiranno a pieno regime dal 1 giugno questo è un altro campanello di allarme che deve essere tamponato dalle opportune garanzie statali, ci vuole solidarietà e copertura delle criticità a livello verticistica.
È chiaro che la nuova ordinanza regionale rappresenta un timido passo verso la normalizzazione quindi aspettiamo con fiducia ulteriori misure e novità per questo settore e per gli altri.
Se si vuole investire sull’asporto attraverso le nuove tecnologie digitali ci attendiamo misure valide di supporto agli esercenti.
Avevamo proposto, qualche mese fa, i centri commerciali naturali digitali e virtuali che in questa fase la regione potrebbe fare sua come strumento di programmazione immediato a disposizione delle imprese.
Tutti hanno necessità di ripartire non possono stare semplicemente a casa con le garanzie ed il sostegno economico statale, ad oggi, insufficiente.
Ci vuole fiducia il lavoro qui non è una alternativa è una necessità.