Delegazioni Assofioristi Confesercenti e Federfiori Confcommercio incontrano Susanna Cenni (Pd) e Catia Polidori (Pdl) per discutere un pdl concernente la regolamentazione della professione di fiorista. “Rispetto e attenzione per un comparto da 30mila aziende”
Una figura professionale di grande valore economico e culturale, da regolamentare per legge in Italia così come avviene in tanti Paesi europei, dall’Olanda alla Germania. Nella giornata di ieri le delegazioni Assofioristi Confesercenti e Federfiori Confcommercio sono state ricevute presso la Camera dai deputati Susanna Cenni (Pd) e Catia Polidori (Pdl) per discutere del progetto di legge concernente la regolamentazione della figura professionale del Fiorista, da tempo sostenuta dalle due associazioni. Al vertice hanno preso parte, per Assofioristi, il Presidente Nazionale Mario Selicato, il direttore di Confesercenti Toscana Massimo Biagioni e la coordinatrice Nazionale Pina Parnofiello; per Federfiori, il Presidente Nazionale Carlo Sprocatti e l’imprenditrice Lucia Carbognin.
“L’incontro – commentano in una nota congiunta le associazioni di imprese – è stato proficuo e segna l’inizio di un percorso mirante ad ottenere un’audizione presso il Presidente delle Attività Produttive. Ringraziamo le due Parlamentari per la collaborazione e la sensibilità dimostrata nel recepire le nostre problematiche e per i preziosi suggerimenti”.
“Riteniamo – scrivono Assofioristi e Federfiori – che siano mature le condizioni per presentare un progetto di legge unitario per la regolamentazione della figura professionale dell’imprenditore fiorista, adeguando così la nostra professione a quella degli altri Paesi della Comunità Europea, come ad esempio la Germania, l’Olanda e il Belgio. Dove è prevista un’adeguata formazione professionale per figura del Fiorista. Le nostre Associazioni si battono da anni per valorizzarne la figura professionale, che negli ultimi anni è stata completamente sottovalutata, per non dire umiliata, dalle continue liberalizzazioni che hanno contribuito soltanto a sviluppare l’abusivismo commerciale, rendendo questo settore appetibile anche a settori che nulla hanno a che vedere con la correttezza economica.
“In Italia – sottolineano – tutti, ma proprio tutti possono vendere Fiori: associazioni onlus, agricoltori, aziende produttrici che vendono a coloro che non hanno partita IVA, soggetti che non hanno la competenza per farlo, perché da una parte non vige un efficiente sistema di controllo, e dall’altra non esiste una legge di riferimento che individui e determini i soggetti che possono espletare tale attività.
“I nostri imprenditori – concludono i Fioristi – chiedono rispetto ed attenzione per un comparto che è presente con circa 30mila aziende e che dà lavoro a migliaia di famiglie: una legge che definisca le competenze è urgente e doverosa. Non basta una partita IVA per chiamarsi fiorista: questa professione del Fiorista è fra le più antiche e le più difficili, serve preparazione, competenza, qualificazione scolastica ed in alternativa un’apposita preparazione istituita con corsi regionali. Vogliamo adeguarci all’Europa, vogliamo restituire alla categoria da noi rappresentata l’orgoglio e la stima di cui merita, la qualificazione professionale poi deve di pari passo accompagnare l’esistenza dell’attività in tutta la sua esistenza, così come avviene in tutto il mondo. Riteniamo fondamentale che questa nostra proposta sia appoggiata dai Rappresentati del nostro Parlamento e dalle Regioni che hanno la competenza legislativa in merito”.