Situazione di crisi anche negli hotel delle Terme, dove si avvicina l’alta stagione
Non solo stagionali: tra chef, maître e barman sono tantissime le figure che ancora mancano all’appello nel mondo della ristorazione e della ricezione padovana. E il problema, purtroppo, non si è risolto con il finire della stagione estiva. Anzi.
«Con il secondo lockdown» spiega Fabio Legnaro, referente Fiepet Confesercenti di Padova e titolare dell’Antica Trattoria Ballotta, abbiamo perso molti lavoratori specializzati, che con la cassa integrazione non trovavano soddisfazione economica e così si sono spostati verso altri settori. Non parliamo di “manovalanza”, ma di professionisti: chef de partie, chef de rang, maître, barman. Figure altamente specializzate, che abbiamo perso con la chiusura e che ora stiamo facendo molta fatica a ritrovare. A me queste figure servirebbero tutte, ma in qualche modo ci riusciamo a gestire grazie alla conduzione familiare. Altri colleghi mi segnalano che, oltre alle posizioni già citate, mancano anche tecnici che riparano le cucine, intervenendo sull’elettronica e sulla meccanica delle macchine».
La situazione è forse anche più grave negli alberghi, in particolare quelli della zona termale, dove l’alta stagione inizia a ottobre. L’AbanoRitz Hotel Terme, ad esempio, segnala che sta cercando camerieri, chef de partie, chef de rang e un barman. «Sto rinunciando ad alcune prenotazioni perché non ho abbastanza personale» spiega Ida Poletto, titolare dell’AbanoRitz «e purtroppo non è un problema contingente. Per noi l’alta stagione sta arrivando ora e siamo in una situazione molto difficile. Non è facile trovare figure specializzate e quando le troviamo non è facile nemmeno trovare un accordo soddisfacente per noi e per loro. Soprattutto in un momento come questo servirebbero soluzioni contrattuali nuove, che mettano gli imprenditori nelle condizioni di offrire ai lavoratori una migliore soddisfazione economica».