Raccolta è volontaria. Cittadino può chiedere di non inviare dati
E’ partita la ”fase due” per il 730 precompilato: l’Agenzia delle Entrate ha avviato, insieme al Garante per la Privacy, la procedura per la raccolta dei dati relativi alle spese sanitarie che dal prossimo anno saranno inserite direttamente nella dichiarazione di redditi. Tra le regole la principale riguarda la volontarietà: il cittadino può sempre decidere di non rendere disponibili i dati alle Entrate o chiedere a chi eroga il servizio (dal farmacista al medico) di non trasmettere i dati.
Il direttore dell’Agenzia, Rossella Orlandi, ha emanato un provvedimento che fissa le modalità tecniche di utilizzo dei dati delle spese sanitarie, in stretto raccordo con il Garante della Privacy. Insieme hanno anche deciso, visto la delicatezza del tema, di costituire un tavolo per valutare eventuali modifiche o integrazioni che dovessero rendersi necessarie per rafforzare le tutele sui dati personali delle persone interessate. Sono state sentite anche le associazioni di categoria dei Farmacisti e l’Ordine dei medici. E’ stato stabilito che i dati, che saranno raccolti con l’implementazione del ”sistema” Tessera Sanitaria gestito dal ministero della Salute e dalle Regioni, potranno essere usati solo su base volontaria ed essere trasferiti solo in forma aggregata all’Agenzia delle Entrate. Dovranno inoltre essere cancellati se riguardano cittadini che non utilizzano la dichiarazione precompilata.
La procedure delineata prevede ora tre passaggi: i soggetti che erogano servizi sanitari (come medici, ospedali, ambulatori e farmacie) inviano al Sistema Tessera Sanitaria – TS (gestito dal Mef) i dati relativi a tutte le prestazioni erogate (dai dati identificati vi dell’utente, alla spesa sostenuta), anche di coloro che non usufruiscono della precompilata. In un secondo momento l’Agenzia delle Entrate trasmette al Mef i codici fiscali delle persone a cui predisporrà la dichiarazione precompilata; a quel punto il Mef renderà disponibili i dati sulle spese mediche, ma solo in forma aggregata, delle persone individuate.
I dati che il Sistema Tessera sanitaria fornirà alle Entrate dal 1 marzo di ogni anno sono quelli delle ricevute di pagamento, degli scontrini fiscali relativi alle spese sanitarie effettuate dal contribuente e dal familiare a carico e quelle dei rimborsi erogati. In particolare, tra le spese rientrano i ticket per l’acquisto di farmaci (anche omeopatici) e le prestazioni fornite nell’ambito del Servizio sanitario nazionale, i dispositivi medici con marcatura CE e i servizi erogati dalle farmacie, come per esempio il test per la glicemia. Sono anche inclusi i farmaci ad uso veterinario e le cure termali.
Sono poi state individuate precise misure a tutela della privacy: dall’informazione sulle prestazioni sanitarie alla possibilità di opporsi al trattamento dei dati, alla trascrizione sui modelli dei soli dati aggregati alla possibilità di cancellare i dati fino alla previsione di accessi controllati per evitare trattamenti illeciti.