Pressione fiscale 4 punti sopra la media europea. Sommerso il 21% del Pil
Il fisco in Italia è “eccessivo e mal distribuito”, con un livello di pressione fiscale e di sommerso da record europeo. E’ la fotografia scattata dalla Corte dei conti nel consueto rapporto di coordinamento della finanza pubblica. La magistratura contabile invita quindi ad una “riduzione e riequilibrio della pressione tributaria” nel rispetto dei ” vincoli di finanza pubblica”.
Nel sistema tributario italiano, rileva la Corte, c’è “un livello di prelievo eccessivo”. “Alla fine del 2013, ricorda la magistratura contabile, la pressione fiscale era pari al 43,8% del Pil quasi tre punti oltre il livello del 2000 e quasi quattro rispetto al valore medio degli altri Ventisei Paesi Ue”. Ancora più significativo risulta il divario fra Italia ed Europa con riferimento alla distribuzione del prelievo complessivo. “L’eccesso di prelievo gravante sul fattore lavoro – rileva la Corte – trova conferma nei dati dell’Ocse, che evidenziano un cuneo fiscali pari al 47,8% in Italia rispetto a una media Ue a Ventuno Paesi del 42%”.
L’Italia è ai vertici nel confronto con la media europea anche sul fenomeno dell’economia sommersa, che vale il 21,1% del Pil nel 2013. È quanto rileva la Corte dei Conti nel rapporto 2014 sul coordinamento della finanza pubblica. “Di oltre 50 miliardi è l’evasione stimata per il solo 2011 per Iva e Irap che, con 150 miliardi, spiegano un quinto delle entrate tributarie complessive della P.A. Mentre per l’Irpef, sottolinea la Corte, le stime più recenti indicano un tasso medio di evasione pari al 13,5% dei redditi, ma sono riferiti al 2004”.
“La condotta di finanza pubblica richiede ancora molta accortezza e grande disciplina”, ha sottolineato il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, in occasione della presentazione del rapporto 2014 sul coordinamento della finanza pubblica, richiamandosi alle raccomandazioni della Commissione europea. Tuttavia, secondo Squitieri, “uno sforzo eccezionale non può realisticamente essere protratto troppo oltre in assenza di crescita economica. O, almeno, non oltre quanto già programmato nel Def”.
“Il governo – ha proseguito Squitieri – ha annunciato riforme strutturali in tutti i campi, dell’economia e dell’amministrazione. La Corte dei Conti sostiene con convinzione questa strategia di intervento. Nella nostra istituzione indipendente il governo trova tutte le conoscenze e il supporto tecnico per realizzare le riforme anche sul territorio e nella finanza degli enti locali: non perdiamo questa occasione”.