Il direttore dell’Agenzia delle Entrate: “avanti con la fatturazione elettronica, da gestione contante 8 miliardi di costi”
“In Italia il valore dell’economia sommersa è compreso, secondo stime Istat, fra i 255 e i 275 miliardi di euro, pari al 16,3% – 17,5% del pil”. Così il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, durante un’audizione alla commissione parlamentare sull’anagrafe tributaria.
Nel definire “preoccupanti” tali dati, Orlandi ha osservato che “il contante in quanto mezzo anonimo e non tracciabile alimenta le possibilità di sviluppare economia sommersa, di conseguenza la riduzione del contante rappresenta una delle chiavi per la lotta all’evasione”. Dati alla mano, aggiuge, “l’analisi sull’utilizzo del contante nel nostro Paese rileva che l’82% in numero e il 67% in valore delle transazioni viene effettuato in contanti”.
Da qui l’importanza dei pagamenti elettronici. “Un incremento nell’uso delle carte di pagamento ha un impatto positivo sia sulla riduzione del sommerso e, di conseguenza, sulle entrate fiscali, e ancora di più sui costi di gestione del contante, stimati in circa 4 miliardi l’anno per il settore bancario (8 miliardi di euro per il sistema Paese)”, spiega.
Da qui la necessità di incentivare la fatturazione elettronica. “Oggi i consumatori – sottolinea Orlandi – non hanno significativi benefici dalla tracciatura delle proprie spese (con poche eccezioni) e, di conseguenza, non sono stimolati all’adozione di comportamenti sistematici che aumentino la tracciatura delle spese stesse”, spiega, osservando invece che “una delle principali azioni utilizzate all’estero per contrastare il sommerso è stata il riconoscimento di un incentivo all’utilizzo delle carte di pagamento (carte di credito, carte di debito e carte prepagate)”.
Quanto ai possibili scenari futuri, sottolinea, “si segnala che eventuali modifiche normative che estendessero l’obbligo di fatturazione elettronica alle operazioni commerciali e permettessero di sfruttare il patrimonio informativo veicolato dal Sdi, fornirebbero uno strumento potente per migliorare il contrasto all’evasione e il rapporto con i contribuenti”.
“Per consentire una ripresa dell’economia è necessario agire perseguendo finalità di semplificazione con la riduzione degli adempimenti contabili e fiscali a carico dei contribuenti”, osserva Orlandi.
In tale direzione vanno considerate, conclude, anche le disposizioni per una riduzione degli adempimenti amministrativi e contabili a carico dei contribuenti e l’utilizzo della fatturazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi.