“Se riuscissimo a spendere tutti i 20 miliardi che ci restano di fondi Ue 2007-2013 entro fine 2015, l’impatto sul Pil del Sud sarebbe di 1,5 punti. Potremmo cosi’ ridurre il gap con il Pil del Nord che qualche segno di ripresa l’ha dato. E sarebbe una risposta alla caduta del 50% degli investimenti nel Mezzogiorno negli ultimi 5 anni di cui parla lo Svimez”. Cosi’ in un’intervista al Sole 24 Ore Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con deleghe su coesione territoriale e fondi Ue, ricorda che “per rilanciare gli investimenti dobbiamo fare la nostra parte, con una programmazione strategica e unitaria fra vecchi e nuovi fondi Ue, cofinanziamenti nazionali e Fondo sviluppo coesione”.
‘Delrio ricorda che a quei fondi “dobbiamo aggiungere i 300 miliardi del piano Juncker che nella nostra posizione, gia’ espressa a Bruxelles, dovrebbero essere contabilizzati fuori dal deficit, come i cofinanziamenti nazionali ai fondi Ue”. Quanto ai vecchi fondi Ue, il sottosegretario si dice “leggermente piu’ ottimista perche’ abbiamo portato il tasso di spesa al 58,7% a meta’ agosto, in linea con il target che ci eravamo dati. Restano pero’ molte zone di debolezza in programmi regionali e nazionali su cui stiamo intervenendo”.
“Un punto – conclude – lo faremo a fine anno. Li’ dovremo decidere, se oltre alle task force che gia’ lavorano sui programmi piu’ critici, nel 2015 dovremo mettere in campo anche la nuova Agenzia per la coesione”.