Una movida pulita e responsabile, con presidi permanenti delle forze dell’ordine che garantiscano il rispetto della legalità e delle regole, la riqualificazione del centro storico e la tutela delle attività commerciali legali. Sono le richieste della petizione lanciata da Fiepet Confesercenti, Fepag Ascom e Arci per chiedere al Comune di Genova la modifica dell’ordinanza anti-movida.
«Vogliamo sottolineare come molte attività commerciali del centro storico abbiano svolto e svolgano un’importante funzione di presidio e di tutela – spiegano i promotori – in uno scenario nel quale, nonostante i numerosi appelli e lettere, l’amministrazione comunale ha permesso che il territorio fosse lasciato al degrado e all’incuria. Gli operatori commerciali, spesso a rischio della propria incolumità, sono abbandonati alla propria iniziativa e, nonostante le ripetute segnalazioni, ignorati dalle istituzioni».
«Siamo certi – aggiungono Confesercenti, Ascom e Arci – che una buona “movida” regolata e controllata, possa e debba svolgere una funzione sociale importante di aggregazione e condivisione, oltre ad essere motivo di attrazione per turisti, giovani e studenti senza per questo compromettere i diritti alla salute degli abitanti presenti nell’area. Anche grazie alla movida è stato possibile intraprendere il percorso che ha portato alla rivalutazione del territorio e che ha sottratto la maggior parte dei vicoli e delle piazze allo spaccio, alla delinquenza e alla prostituzione».
Queste, nel dettaglio, le richieste delle associazioni al sindaco di Genova Marco Doria:
1. che si attivi per la sicurezza di tutti, per il decoro di una movida sana e positiva, per il turismo, per i giovani e per tutti coloro che vogliono frequentare il centro storico anche la sera. Che si attivi affinché vengano istituiti presidi permanenti di forze dell’ordine al fine di tutelare il rispetto delle leggi esistenti, anche e soprattutto attraverso sanzioni e denunce per chi non le rispetta; con particolare attenzione a chi urina, schiamazza eccessivamente, provoca risse o palesa un’ubriachezza molesta. I commercianti e gli abitanti che hanno a cuore il centro storico sono i primi a chiedere da anni il rispetto della legalità;
2. che venga modificata l’Ordinanza del Sindaco n. 134/2016, cosiddetta “anti movida”, tenendo conto della legge nazionale, in modo che siano tutelate le attività virtuose che hanno sempre svolto attività di presidio e animazione sul territorio. Che non si colpisca indistintamente tutti i soggetti che lavorano nel centro storico. È necessario distinguere coloro i quali lavorano nella legalità e nel rispetto della salute dei frequentatori nonché nel rispetto dell’ambiente e dei residenti, da chi pensa solo a trarre profitto dalla propria attività;
3. che venga istituito l’Osservatorio, come previsto dal Regolamento di polizia annonaria per la convivenza tra le funzioni residenziali e commerciali nella Città di Genova, con la presenza di tutte le realtà del territorio, in quanto sono già trascorsi ben oltre i 60 giorni previsti. L’Osservatorio dovrà avere un confronto continuo con le forze dell’ordine e la polizia municipale per tutelare e migliorare la vivibilità del centro storico;
4. che venga applicata la norma e la relativa sanzione personale per la detenzione di contenitori di vetro e lattine dopo le ore 22, al fine di limitare gli schiamazzi, soprattutto nelle ore notturne;
5. che il Comune si adoperi immediatamente al fine di reperire le risorse per migliorare vivibilità e fruibilità attraverso politiche che incentivino la presenza di cittadini e turisti per animare il centro storico strappandolo al degrado; investire sulla riqualificazione del centro storico; garantire presidio ed illuminazione attraverso l’apertura prolungata delle attività commerciali, in modo da dare più sicurezza e accoglienza.
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