La Presidente Regionale Cama: “È un provvedimento che attendevamo da anni e che rende finalmente giustizia alla nostra professione”
«Il bando per l’esame di abilitazione delle guide turistiche rappresenta un passo fondamentale per la regolamentazione e la valorizzazione di una professione centrale per il turismo italiano. Atteso da oltre un decennio, ci auguriamo che questo intervento possa segnare una svolta storica, introducendo un processo rigoroso e strutturato per certificare le competenze e garantire qualità e professionalità». Così Micol Caramello, presidente nazionale di Federagit Confesercenti, commenta l’attesa pubblicazione del bando, sottolineando l’importanza della misura per il settore.
«La creazione dell’elenco nazionale delle guide turistiche – prosegue Caramello – rappresenta inoltre un tassello cruciale nella lotta all’abusivismo, che penalizza i professionisti onesti e impoverisce l’esperienza dei visitatori. Un sistema più regolamentato garantirà non solo un alto livello di professionalità nella divulgazione del nostro patrimonio culturale e artistico, ma anche un’offerta turistica di qualità. Le tre prove previste per l’abilitazione – scritta, orale e tecnico-pratica – evidenziano la volontà di selezionare guide preparate e competenti, capaci di rappresentare l’Italia al meglio».
«È un provvedimento che attendevamo da anni e che rende finalmente giustizia alla nostra professione – commenta, da Genova, la presidente regionale di Federagit Confesercenti, Antonella Cama. – Le guide svolgono un ruolo fondamentale nell’accoglienza turistica e nella trasmissione della cultura italiana a visitatori che giungono da tutto il mondo: è dunque essenziale che chi svolge questo lavoro dimostri di conoscere adeguatamente il territorio in cui opera, a differenza di quanto accaduto negli ultimi anni quando, anche a Genova e più in generale in tutta la regione, sono proliferate guide improvvisate in possesso di un’abilitazione ottenuta, magari, in un paese straniero, ma autorizzate ad esercitare in tutta l’Unione europea grazie ad una legge comunitaria decisamente discutibile, data la specificità del nostro lavoro. Una situazione paradossale alla quale speriamo che l’esame di abilitazione e l’istituzione di un elenco nazionale possano mettere un freno».