Resta il problema – dice – dei siti specialistici e delle guide europee.
«Con l’abolizione dell’obbligo di rinnovo ogni cinque anni per il tesserino di guide e accompagnatori, la Liguria si adegua al resto d’Italia – commenta Antonella Cama, presidente regionale di Federagit Confesercenti. Il rinnovo quinquennale non consisteva in altro che in un ulteriore balzello per la categoria».
Rimane comunque sul tavolo il tema della liberalizzazione della professione, stabilita dalla normativa europea che abilita qualunque guida comunitaria ad esercitare in qualsiasi città del vecchio continente.
«Si tratta, di fatto, di una liberalizzazione selvaggia – spiega Cama. Per fare un esempio, una guida lussemburghese può portare a spasso i turisti per i borghi delle Cinque Terre così come io potrei guidare in città a me sconosciute, come Berlino o Lubiana. Chiaramente, una legge di questo tipo va a detrimento delle guide residenti in paesi e regioni ad alta vocazione turistica quali appunto l’Italia e la Liguria, che rischiano di essere invase da operatori di altri paesi al seguito di viaggi organizzati da tour operator».
Esiste comunque un elenco di siti specialistici, individuati per decreto, per i quali l’esercizio della professione di guida è subordinato al conseguimento di una particolare abilitazione. «E qui scadiamo nel paradosso – prosegue Cama. Mentre infatti, come detto, per assurdo potrei tranquillamente accompagnare i turisti alla scoperta di Reykjavik o delle Isole Lofoten, per guidarli alla scoperta dei Palazzi dei Rolli devo prima sostenere un esame, nonostante si tratti di siti dove già lavoro da anni. Federagit Confesercenti si sta confrontando con la Regione affinché la nuova regolamentazione permetta alle guide già abilitate di non sostenere alcun esame per i siti specialistici della loro provincia ma solo per quelli delle altre province, diventando così “guide specialistiche regionali” e restando, in ogni caso, “guide generiche” per l’Italia e l’Europa».