ATR Milano lancia un portale per confrontare le differenze tra la sistemazione in hotel e quella offerta dai siti di affitto breve. In arrivo nuove strutture con centinaia di stanze
Lo slogan che usano è “Fai una scelta consapevole”: gli albergatori milanesi di ATR Milano scelgono la via della pubblicità comparativa per provare a contrastare la diffusione a macchia d’olio dei portali online di affitto di case private. E scelgono il nome del più famoso per lanciare la loro crociata. “hotelvsairbnb.it“: il sito che viene lanciato oggi è, appunto, l’ultima frontiera della battaglia all’ultimo cliente tra strutture ricettive tradizionali e community virtuali. Una battaglia che riguarda soprattutto gli alberghi della fascia media e medio bassa, quelli che soffrono di più la concorrenza di Airbnb: chi sceglie gli hotel extralusso, infatti, non prende di solito in considerazione l’alternativa delle case in affitto.
Ricordando cosa offre un hotel, sottolinea Rocco Salamone, il presidente di Atr, l’associazione sul turismo e la ricettività di Confesercenti, “gli albergatori hanno ormai capito che devono fare il proprio mestiere, migliorando la proposta al cliente, ma senza rincorrere Airbnb sul suo terreno”. Inevitabilmente, visto che il sito è fatto dagli albergatori, tutte le voci propendono per la soluzione tradizionale, perché ci sono reception 24 ore su 24 o comunque a chiamata (mentre dall’altra parte viene sottolineato anche il “rischio di attesa per la consegna delle chiavi”), garanzia della quiete notturna e diurna (anche se spesso nello stesso albergo fa differenza scegliere camere sulla strada o interne), pulizia degli ambienti (sulle case private si sottolinea: “nessuna garanzia sullo stato igienico-sanitario dell’alloggio, la qualità della pulizia è estremamente variabile e dipende dal locatore”). Il senso, insomma, è quello di riconquistare terreno in un settore che – ammettono gli stessi albergatori – dà segnali di grande dinamismo.