L’incontro tra le rappresentanze delle Organizzazioni dei gestori Faib, Fegica e Figisc ed il Governo, proposto dall’esecutivo allo scopo di acquisire maggiori dettagli sulle ragioni della protesta della Categoria, ha permesso alle Organizzazioni di illustrare nel merito i problemi di fondo che hanno indotto le stesse a convocare unitariamente le azioni di protesta della prossima settimana.
La delegazione della Faib, guidata dai Vice Presidente Petro Calersi e Franco Iorio, ha sostanzialmente sottolineato, come del resto le altre Federazioni, l’assoluta gravità della situazione in cui versano le gestioni, “strozzate” da una diffusa concorrenza sleale dovuta ad una grave sperequazione di prezzo dei carburanti riservato alle forniture per le gestioni del mercato rete rispetto a quello assicurato agli impianti riforniti a prezzi di “extrarete”; il perpetuarsi di pratiche che violano i principi legislativi delle condizioni eque e non discriminatorie; il conseguente e inevitabile “saccheggio” forzato del margine, innescato con la ghostizzazzione degli impianti, di fatto l’esatto contrario di un processo di riforma e di ristrutturazione governata della rete e, infine, l’attacco ai diritti fondamentali che legittimano le rappresentanze di Categoria a negoziare per conto delle gestioni, sia in termini economici che nelle materie contrattuali, dove si sta assistendo all’adozione di forme contrattuali precarie e unilaterali.
Una miscela innescata dal management dell’industria petrolifera per mettere riparo ai danni causati dalla sua stessa insipienza e dal vuoto assoluto di strategie, che sta portando la rete distributiva rapidamente al collasso.
Le rappresentanze di Categoria Faib, Fegica e Figisc hanno anche insistito su altri aspetti alla base della protesta tra cui il tema del costo delle transazioni con le carte di pagamento elettroniche e l’obbligo di accettazione delle stesse: un “combinato disposto estremamente negativo” che assesterà un ulteriore colpo mortale alle gestioni.
Il Governo, rappresentato dal Vice Ministro, Prof. Claudio De Vincenti, ha preso atto dei rilievi e delle circostanziate contestazioni di inadempienza e violazione del quadro normativo operato dalle Compagnie ed ha riconosciuto che il complesso degli argomenti posti al centro dell’azione di protesta della Categoria richiede la definizione di un Tavolo di lavoro che si impegni a varare la riforma del settore che in passato, a più riprese e con più atti, si è tentato di far decollare.
Lo scopo del Tavolo di lavoro è quello di giungere ad un processo di riforma che sappia innovare la rete, produrre benefici per il Paese, pur sempre nel rispetto delle regole che rendano il mercato equo e non discriminatorio. Per questa ragione il Vice Ministro si è impegnato ad incontrare, nei prossimi giorni, la rappresentanza delle Compagnie petrolifere allo scopo di convocare, successivamente, un incontro di tutte le parti in causa per dar vita ad un piano di riforma complessivo del settore, partendo, tra l’altro, dai contenuti del Protocollo del 2012, nel quale si indicavano alcune linee guida di un’azione collegiale che ora si dovrà coniugare con i temi della ristrutturazione della rete e delle nuove forme contrattuali.
Il Vice Ministro ha anche assunto l’impegno ad affrontare il tema delle carte di pagamento elettroniche dando vita ad un confronto tra le rappresentanze del settore e l’associazione bancaria. Un Tavolo di lavoro da condividere anche con la presenza del Dicastero dell’Economia. Su questi aspetti Faib ha già ribadito che, in assenza di soluzioni condivise, la proposta più equa è la tripartizione dei costi tra i soggetti che intervengono nella filiera.
Alla luce delle parole espresse e della volontà manifestata dal Governo, le Federazioni unitariamente hanno manifestato apprezzamento per le iniziative proposte, che auspicano possano determinare al più presto i risultati aupicati.
Ciò considerato le Organizzazioni dei gestori hanno confermato lo sciopero e la giornata di chiusura degli impianti e comunque deciso, unitariamente, di confermare le azioni di lotta programmate e la mobilitazione della Categoria almeno fin quando non si determinino le condizioni per invertire il grave stato dei fatti in cui versa la rete e le gestioni.
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