“Serve intervento fiscale d’urto, o non ne usciremo facilmente”
“Settembre spazza via le residue speranze di aggirare il rischio deflazione. Le variazioni del tasso di inflazione, ormai, sono dovute prevalentemente agli energetici: rimane invece stabile la discesa dei prezzi dei beni, che ci dimostra come gli acquisti siano ancora al palo”.
Così Confesercenti sulle rilevazioni Istat relative ai prezzi al consumo di Settembre, che segnala un calo dello 0,1 del tasso su base annuale, e dello 0,3% su base mensile.
“Un’economia ferma, con una disoccupazione giovanile da record e migliaia di imprese che chiudono, è purtroppo il terreno di coltura ideale per il virus della deflazione. Un virus che va sradicato subito e con misure efficaci, o la deflazione potrebbe trasformarsi in una malattia cronica da cui è difficile liberarsi”.
“Siamo al punto di ‘confidare’ nell’aumento delle tariffe energetiche ad ottobre – il cui peso, però, ricadrà sulle spalle di imprese e famiglie – per non sprofondare ancora di più in un avvitamento economico da deflazione ‘alla giapponese’. Così non si va da nessuna parte: bisogna assolutamente evitare di scaricare nuovi costi su imprese e famiglie, mentre va messa in campo una terapia fiscale d’urto che alleggerisca significativamente la pressione fiscale”.
Sulla pesante situazione dei consumi e del mercato interno, domani alle 11 Confesercenti terrà presso la Camera dei deputati una conferenza stampa, nella quale si discuterà in particolare delle critiche relative alla deregulation degli orari del commercio e i suoi reali impatti su consumi e Pmi.