Confesercenti: “Situazione economia italiana preoccupante, continua l’onda lunga della stagnazione
L’inflazione fa un altro piccolo passo in avanti: a novembre i prezzi al consumo aumentano dello 0,2% su base annua (dal +0,1% di ottobre) secondo quanto rileva l’Istat nelle stime precisando che per il secondo mese il tasso si mantiene così sopra lo ‘zero’, dopo la ‘deflazione’ di agosto e settembre. L’indice presenta invece segno meno su base mensile (-0,2%). Il cosiddetto carrello della spesa a novembre rincara, riportandosi ai livelli di aprile, ovvero di sette mesi fa. L’Istituto di statistica registra un balzo nei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona. Prezzi che segnano un aumentano dello 0,5% su base annua, dal +0,1% di ottobre.
Ufficio Economico Confesercenti: “Situazione economia italiana preoccupante, continua l’onda lunga della stagnazione. Tasso di inflazione è un quarto di quello dello scorso anno”
Le prospettive dell’economia italiana continuano a destare preoccupazione: i dati diffusi oggi dall’Istat dimostrano come il Pase stia ancora soffrendo l’onda lunga della stagnazione e della precarietà. Il tasso di disoccupazione è a livelli sempre più allarmanti, soprattutto se si considera il contemporaneo aumento della cassa integrazione e il proseguimento, nel corso del 2014, dell’emorragia di imprese: solo nel commercio al dettaglio ne sono scomparse oltre 22mila nei primi 10 mesi dell’anno.
La stagnazione della nostra economia è confermata anche dalla dinamica dell’inflazione, ancora a livelli modestissimi. Si continuano a registrare variazioni nell’ordine dello zero virgola, ma il tasso complessivo di inflazione tendenziale si assesta a circa un quarto del valore registrato lo scorso anno. La mancata ripartenza della domanda è confermata anche dal calo dei prezzi dei beni durevoli, in flessione sia sul mese che sull’anno. E le prospettive sono fragili, con la disoccupazione che contribuisce a spingere verso il basso i consumi: la quasi totalità degli italiani, il 92%, nel corso del 2014 ha ridotto la spesa, come abbiamo rilevato attraverso un sondaggio condotto con SWG. Difficile, in questa situazione, che il mercato interno torni a crescere: bisogna potenziare gli interventi di sostegno al reddito, riducendo allo stesso tempo il peso fiscale su famiglie ed imprese, o la domanda tarderà ancora a ripartire.