L’analisi dell’Ufficio Economico: concrete possibilità di frenata nella seconda metà dell’anno. Fondamentale trovare margini di bilancio per proseguire nel sostegno a famiglie e imprese.
L’economia italiana continua ad andare a corrente alternata. Da un anno a questa parte – come risulta evidente dai dati diffusi in questi giorni – arrivano segnali troppo spesso contrastanti tra loro: un movimento oscillatorio che però, purtroppo, parrebbe tendere al peggioramento. Indizi di un graduale deterioramento dello scenario per le famiglie si colgono infatti da diversi indicatori, e le possibilità di una frenata dei consumi, nella seconda metà dell’anno, appaiono concrete.
Così l’Ufficio Economico Confesercenti sui dati diffusi oggi dall’Istat.
Nel 2015 la fuoriuscita dalla recessione ha visto il contributo importante dei consumi. Dai dati di questo mese di agosto, però, non sembra che i fattori che li hanno sostenuti siano destinati a protrarsi. Anzi: il clima di fiducia delle famiglie, nel corso degli ultimi mesi, ha interrotto la fase di miglioramento; un andamento analogo a quello delle imprese del commercio al dettaglio. Le vendite continuano a registrare da diversi mesi una tendenza alla stabilizzazione, senza una chiara inversione di tendenza. A giugno hanno registrato +0,2% in volume rispetto al 2015, ma per le piccole imprese le variazioni in volume restano in territorio negativo.
La caduta dei prezzi delle materie prime ha giocato un ruolo importante nel sostenere la crescita del potere d’acquisto delle famiglie negli ultimi due anni e continua a farlo, visto il dato di agosto sulla dinamica dei prezzi (-0,1 sull’anno). Ma è probabile che questo sostegno si ridurrà, data la graduale risalita delle quotazioni delle materie prime. A questo si aggiunge un altro elemento che influenza la fiducia delle famiglie: l’andamento dell’occupazione. Senza voler enfatizzare dati non positivi, è possibile che la frenata di luglio degli occupati possa avere effetti negativi anche sul clima di fiducia.
Nel complesso l’Italia non pare riuscire a lasciarsi alle spalle l’incertezza. Per farlo sarà fondamentale il prossimo appuntamento della Legge di Stabilità. Negli ultimi due anni la politica di bilancio è riuscita a dare un po’ di respiro a famiglie e imprese, in particolare sul piano del lavoro: si tratterà dunque di capire quali spazi di manovra si avranno per proseguire nel sostegno, più che mai indispensabile in questa fase, all’economia.