Istat, Confesercenti: rimbalzo estivo non basta, nel 2020 vendite negozi giù del – 11,3%

Fiducia

“Servono provvedimenti ampi e decisi, o rischio chiusura definitiva per molte attività”

 

Il recupero segnato dal trimestre estivo non basta a riguadagnare il terreno perso. Settembre chiude infatti con un rimbalzo congiunturale atteso delle vendite del 13,9%, non sufficiente però a riportarle su un terreno positivo rispetto al 2019: il periodo gennaio-settembre cumula un – 6,3%, con i negozi tradizionali, sempre più in difficoltà rispetto alla Grande distribuzione, che segnano un -11,3%.

Così Confesercenti commenta i dati diffusi oggi da Istat sul commercio al dettaglio di settembre.

Già dalla fine del mese la situazione si è rapidamente deteriorata, le tendenze sulla domanda che avevano iniziato a evidenziare un rapido ridimensionamento del tasso di risparmio e la ripresa delle vendite, almeno in termini congiunturali, sono purtroppo destinate a subire la nuova battuta d’arresto. Con il peggioramento delle condizioni sanitarie del Paese ed i nuovi provvedimenti restrittivi che si sono susseguiti, fino a giungere alle nuove forme di chiusure di attività oggi entrate in vigore, i cambiamenti di spesa riguarderanno infatti non solo la dimensione, ma anche la composizione della domanda.

In queste condizioni, si rischia un pesante avvitamento nel IV trimestre, per questo sono necessari ampi e decisi sostegni ai settori maggiormente colpiti dalle misure in atto per contenere la seconda ondata della pandemia, poiché gli effetti per molte attività, già logorate dalla crisi sanitaria innescata, potrebbero voler dire la chiusura definitiva.

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