A settembre l’indice anticipatore segna una negazione negativa per l’ottavo mese consecutivo. Nel secondo trimestre del 2016 rallentano spesa delle famiglie e vendite al dettaglio
“I dati più recenti sull’economia italiana delineano uno scenario di persistente debolezza dei livelli di attività economica”. Lo rileva l’Istat nella nota mensile di settembre. L’Istituto spiega che il cosiddetto indice composito anticipatore dell’economia “segna nell’ultimo mese l’ottava variazione negativa consecutiva”, suggerendo “per i prossimi mesi un proseguimento della fase” di incertezza.
“A livello internazionale – spiega Istat – prosegue la fase di decelerazione degli scambi mondiali e di rallentamento dell’attività economica nell’area euro. In Italia il settore manifatturiero ha evidenziato lievi miglioramenti mentre le famiglie hanno incrementato i loro risparmi. I prezzi al consumo sono tornati ad aumentare dopo 7 mesi. L’indicatore composito anticipatore , aggiornato tenendo conto delle informazioni più recenti, segna nell’ultimo mese l’ottava variazione negativa consecutiva”.
Nel secondo trimestre 2016, la spesa delle famiglie per consumi finali ha mantenuto ritmi di crescita contenuti (+0,2 rispetto al trimestre precedente). A fronte di un incremento del reddito disponibile delle famiglie consumatrici (+1,3%), significativamente più elevato dell’aumento dei consumi finali, la propensione al risparmio è salita al 9,6%, con un aumento di 0,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il deflatore implicito dei consumi ha registrato un lieve incremento (+0,1%) in termini congiunturali, favorendo un aumento del potere di acquisto delle famiglie (+1,1%).
Nel mese di luglio, il volume delle vendite al dettaglio ha registrato una diminuzione congiunturale dello 0,3%, dopo il lieve aumento evidenziato nei mesi di maggio e giugno (+0,2%). La flessione è stata determinata dalle vendite di prodotti non alimentari (-0,4%), mentre gli alimentari sono rimasti pressoché stabili (+0,1%). Nella media del trimestre maggio-luglio 2016, l’indice complessivo in volume è risultato stazionario rispetto al trimestre precedente. A settembre il clima di fiducia dei consumatori ha segnato un’ulteriore diminuzione trainata dal peggioramento del clima personale e di quello corrente a cui si è associato il miglioramento del clima economico e, in misura più contenuta, di quello futuro.