A marzo quinto rialzo, indice sale a 89,5. Ma nel Commercio al dettaglio scende a 94,6 da 96,3 di febbraio
La fiducia delle imprese segna il quinto rialzo consecutivo, con l’indice a 89,5, al top da settembre 2011, ovvero da due anni e mezzo. Lo comunica l’Istat, nella prima rilevazione dopo l’insediamento del governo Renzi. La spinta arriva dalla manifattura e, soprattutto, dai servizi, mentre costruzioni e commercio peggiorano. L’analisi del clima di fiducia per raggruppamenti principali di industrie (Rpi) indica un miglioramento dell’indicatore per i beni strumentali (da 97,7 a 98,2) e un lieve peggioramento per i beni di consumo (da 99,5 a 99,4); per i beni intermedi l’indicatore rimane invariato a 100,4. L’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione scende invece a 75,8 da 76,9 di febbraio. Migliorano le attese sull’occupazione (da -21 a -18 il saldo), mentre peggiorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (da -50 a -54 il saldo). L’indice del clima di fiducia delle imprese dei servizi continua a salire, attestandosi a 92,4 da 90,3 di febbraio. Migliorano, spiega
l’Istat, le attese sull’andamento dell’economia in generale (da -26 a -22 il saldo) e i giudizi sugli ordini (da -12 a -10 il saldo); peggiorano lievemente, invece, le attese sugli ordini (da -2 a -3 il saldo). Nel commercio al dettaglio, infine, l’indice del clima di fiducia scende, passando a 94,6 da 96,3 di febbraio. L’indice diminuisce nella grande distribuzione (da 97,2 a 92,4), rimane stabile in quella tradizionale (a 96,3).