“L’aumento dell’iva al 22% rappresenta un ulteriore aggravio per le condizioni economiche di famiglie e soprattutto di pensionati. Oggi i dati sui redditi diffusi dall’Istat sono la rappresentazione drammatica di una situazione di disagio di cui fanno le spese soprattutto gli anziani. Sale a livelli record dal ’90 la tassazione delle famiglie e non si può tacere il fatto che i pensionati italiani sono i più tartassati. Scendono i consumi – e l’aumento Iva può favorire un ulteriore tracollo – e l’Istat ci dice che il 12% degli anziani ha ridotto ulteriormente gli acquisti alimentari. Anche la sospensione dell’Imu sulla prima casa, da sola, non può rappresentare una risposta esaustiva ai bisogni dei pensionati”. E’ quanto afferma il presidente Fipac Massimo Vivoli in merito alle nuove ricette anticrisi del nuovo Governo. “E’ importante, in questo periodo di recessione economica e blocco dei consumi, dare un maggiore sostegno alle famiglie e alla fasce più deboli della società. “Il prezzo pagato dai pensionati è ingiusto ed insopportabile- per il presidente Fipac- privi come sono di un reale adeguamento dei loro redditi all’andamento dell’economia reale. E la sempre più scarsa capacità d’acquisto produce drammi e rende impossibile vivere in maniera dignitosa. Non ci si può meravigliare allora che nel rapporto Istat proprio gli anziani siano i più pessimisti”. Vivoli puntualizza poi la necessità “di un confronto con il Ministro del Welfare sui temi della condizione degli anziani. Per ripartire verso la crescita occorre più lavoro, più sostegni alle Pmi, ma soprattutto meno pressione fiscale in modo tale da porre un freno al crollo della perdita del potere d’acquisto delle famiglie, in particolare quelle costituite da anziani, in modo tale coniugare crescita dell’economia, più lavoro e valori come il rispetto della dignità dell’anziano”.