Vivoli: “Paese fermo, serve scossa ad economia per uscire da stasi”
A maggio il tasso di disoccupazione resta invariato al 12,4% rispetto al mese precedente. Lo rileva l’Istat dopo il calo registrato ad aprile. Il numero di disoccupati rimane sostanzialmente invariato su base mensile. Dopo la crecita registrata a febbraio e a marzo e il calo di aprile, a maggio il tasso di disoccupazione resta invariato rispetto al mese precedente al 12,4%. Nei dodici mesi il numero di disoccupati è diminuito dell’1,8% (-59 mila) e il tasso di disoccupazione di 0,2 punti percentuali. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni aumenta nell’ultimo mese (+0,3%, pari a +36 mila), dopo il calo dei quattro mesi precedenti. Il tasso di inattività, pari al 36,0%, aumenta di 0,1 punti percentuali. Su base annua gli inattivi diminuiscono dello 0,9% (-135 mila) e il tasso di inattività di 0,2 punti.
A maggio ci sono 63 mila occupati in meno rispetto ad aprile (-0,3%). L’Istat segnala anche un aumento sostanzialmente della stessa entità (+60 mila persone) rispetto all’anno precedente. Il tasso di occupazione, pari al 55,9%, cala nell’ultimo mese di 0,1 punti percentuali ma aumenta nell’ultimo anno di 0,3 punti. Il tasso di disoccupazione giovanile cala al 41,5% a maggio, con una diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente. Ci sono 20 mila ragazzi in meno in cerca di lavoro. Anche per le donne il tasso di disoccupazione è in discesa al 12,7% (0,2 punti in meno da aprile).
Inflazione giugno stabile allo 0,1% – L’inflazione a giugno è ferma allo 0,1%, lo stesso livello di maggio – segnala l’Istat nelle stime preliminari. Anche su base mensile c’è un aumento dell’indice dei prezzi al consumo dello 0,1% e della stessa entità è anche l’inflazione acquisita per il 2015. Al netto di alimentari non lavorati e energia ”l’inflazione di fondo” è 0,6%. La stabilità della variazione annua dei prezzi è diffusa a quasi tutte le tipologie di prodotto. Le sole eccezioni, che si compensano tra loro, riguardano i servizi relativi ai trasporti (+0,3%, da +0,8% di maggio), i tabacchi (+4,0%, da +4,4% del mese precedente) e i beni durevoli (variazione nulla, da -0,4% di maggio). L’aumento su base mensile dell’indice generale è da ascrivere principalmente all’aumento ”in larga parte condizionato da fattori stagionali”, scrive l’Istat, dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,4%) e dei servizi relativi ai trasporti (+0,2%).
“I dati Istat restituiscono l’immagine di un Paese ancora fermo. L’occupazione non è ancora ripartita. Anche l’inflazione, tornata in positivo nel mese di maggio, a giugno mostra la stessa variazione tendenziale, ed è sostenuta principalmente da fattori stagionali: segno di una domanda interna ancora troppo debole, seppure in miglioramento”. Così il Presidente di Confesercenti Massimo Vivoli commenta i dati sull’occupazione e le stime sull’andamento dei prezzi diffusi oggi dall’Istat.
“Come avvertiva il Governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco, l’economia italiana sembra entrata in una fase di ‘ristagno’: la ripresa non è stata ancora intercettata dalla maggioranza degli italiani e le incertezze emerse nel contesto internazionale non aiutano a creare un clima di maggiore fiducia. La fase di ‘stasi’ sembra interessare, con diverse intensità, tutta l’Europa. Ma in Italia, in particolare, pesa l’eccesso di prelievo fiscale, che toglie a famiglie ed imprese le risorse necessarie per ripartire. In questa condizione, chiediamo con forza all’esecutivo di andare avanti con gli interventi fiscali. Ormai non possiamo più rimandare: dobbiamo procedere urgentemente a una riforma del fisco che dia una vera e propria scossa all’economia, alleggerendo in maniera sostanziale la zavorra di tasse che grava sugli italiani e blocca la ripresa sul nascere”.