Dal lavoro arrivano segnali positivi, e a marzo l’occupazione torna a salire tra donne e giovani, sia nel confronto mensile che in quello annuale. Ma restano ancora fragilità evidenti, dall’alta incidenza dei contratti a termine alla frenata del lavoro autonomo, che dopo gli incrementi di gennaio e febbraio perde in un mese 41mila unità e si allontana di nuovo dai livelli pre-pandemia: a febbraio 2020, prima del lockdown, i lavoratori autonomi erano 215mila in più. Così Confesercenti in una nota.
Lo scenario del lavoro, dunque, appare complessivamente positivo ma non senza incertezze. Anche perché le tensioni internazionali e la corsa dei beni energetici (e di conseguenza dei prezzi) stanno avendo un impatto negativo sulle attività economiche di tutti i settori, rallentando una ripresa che avrebbe dovuto e potuto essere ben più sostenuta. Il Consiglio dei ministri di oggi si appresta a varare una nuova tranche degli aiuti a famiglie e imprese. Aiuti che – a partire dalle misure di contrasto agli aumenti energetici – hanno funzionato, ma che vanno rafforzati. In particolare, imprese a autonomi avrebbero bisogno di sostegni sul fronte del credito: tra fine delle moratorie, introduzione di nuovi vincoli per il Fondo Centrale di Garanzia e nuove classificazioni dei crediti deteriorati, ci sono forti elementi di incertezza per le piccole medie imprese nel prossimo futuro. Servono interventi legislativi che accompagnino le attività in un percorso di uscita graduale dalle misure emergenziali, a partire da una riproposizione delle moratorie per tutta la restante parte del 2022”.