Legge di stabilità, Venturi: “Né svolta fiscale, né taglio coraggioso alla spesa”

Il Presidente Confesercenti: “Così non si dà forza alla ripresa”

“La legge di stabilità così come è non è in grado di dare forza alla ripresa. E non dimentichiamo che l’anno prossimo il Pil salirà di un modesto 0,7% e la disoccupazione crescerà ancora, oltre la quota del 14%”. Così il Presidente Marco Venturi, in occasione del suo intervento all’Assemblea del cinquantenario di Faib, l’associazione di categoria Confesercenti dei gestori carburanti.

“I vantaggi sono pochi e limitati – continua Venturi – circoscritti come sono a 4 contribuenti su 10. E lo sgravio è davvero minimo: 8/9 euro al mese. Certamente in questo modo non è immaginabile un rilancio dei consumi, né che si possa fermare l’emorragia di chiusure di piccole imprese arrivate in un anno e mezzo a quota 156 mila solo nei nostri settori. Consumi ancora al palo anche perché né i pensionati, né gli incapienti, un mondo di 25 milioni di persone, avranno alcun beneficio da poter utilizzare come reddito disponibile”.

“La manovra – è l’opinione del Presidente di Confesercenti – non è per nulla benevola nei confronti dei consumi visto che dopo quello è già avvenuto con l’aumento dell’Iva dobbiamo aspettarci nuove sorprese, a partire da quello avverrà nei confronti di tutti i contribuenti con la revisione già per il 2013 delle detrazioni per oneri detraibili, dalle spese mediche, agli asili nido, agli interessi sui mutui ipotecari. Per non parlare degli interventi a carico di pensionati e pubblici dipendenti. Ma ciò che colpisce è il ricorso disinvolto allo strumento della retroattività che continua a non conoscere limiti, malgrado le ripetute richieste di porre un freno. Né possiamo tacere la preoccupazione per quello che potrà avvenire sul piano fiscale nel 2014 e negli anni a venire se , come pare, si darà la possibilità agli enti locali con Tari e Tasi di incrementare in modo sostanzioso il gettito su famiglie ed imprese e si dovranno eliminare agevolazioni per 20 miliardi in un triennio, che potrebbero tradursi in un maggior carico fiscale per tutti. Ma l’insistenza a trovare risorse con la leva fiscale – avverte Venturi – produce anche l’effetto di complicare la vita ai contribuenti: sia per quanto riguarda le procedure per ottenere alcuni tipi di rimborsi sia per quanto riguarda la possibilità di compensazione di crediti di imposta. Altro che semplificazione. Se guardiamo poi al sostegno da dare alle Pmi, che restano la spina dorsale dell’economia del Paese, dobbiamo constatare che per ora si è guardato soprattutto nella direzione delle grandi imprese con il risultato di deludere anche questo settore della produzione.  L’Italia aveva bisogno di una vera scossa per ritrovare la via della crescita. Ed invece rischiamo di rimanere invischiati con questa legge di stabilità nell’ennesima palude di interventi  poco efficaci”.

“Per questo Confesercenti – conclude il Presidente Confesercenti – torna a chiedere con urgenza una strategia shock per reperire 70 miliardi di euro da tagli alla spesa pubblica, riforme e semplificazione dell’assetto istituzionale. Con queste risorse si può davvero cominciare ad invertire la rotta abbassando una pressione fiscale che rimane insostenibile. Basta con gli asset pubblici improduttivi, basta con il salvare ad ogni costo le province o tenere in vita comuni di 37 abitanti, basta con la pletora di società partecipate dai comuni, basta con gli inutili sprechi della politica. Ma non si potrà ottenere una vera svolta se non si raggiungerà una reale stabilità politica che per ora resta solo una speranza”.

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