Attesa su spending review e congruità proposte ministeri
“Preoccupa l’andamento del pil, verso il segno negativo anche quest’anno, e al Tesoro si lavora per stringere i tempi sulla legge di stabilità. Guardando anche all’Europa e al piano di investimenti promesso da Juncker, che a questo punto “è cruciale”. E’ il messaggio lanciato dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, sulla scia delle ultime stime fosche sulla crescita italiana fornite dall’ Ocse. Lo stesso ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, del resto, ieri ha detto di aspettarsi una contrazione per quest’anno, seppur lieve. “La preoccupazione c’è ma la situazione economica è complicata non solo per l’Italia, ma per tutta la zona euro e questo ci stimola a fare meglio e a fare di più sottolineando l’urgenza di una politica europea nuova”, ha sottolineato Baretta. “E’ ora dunque che tutti gli annunci del presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker diventino realtà in particolare il piano di investimenti da 300 mld”, ha aggiunto.
Intanto il Tesoro lavora alla Legge di Stabilità “cuore di tutti i provvedimenti”, da presentare il 15 ottobre. L’attesa è per la spending review e le proposte dei ministeri per scongiurare i tagli lineari. “Una volta presentate le proposte dei ministeri si farà una verifica, una valutazione di congruità delle proposte in termini di quantità e qualità dei tagli”, ha aggiunto Baretta, spiegando che questi risparmi rappresenteranno “la parte principale delle coperture della legge di Stabilità”. Il resto delle risorse (circa 5 mld) arriverà dal calo dei pagamenti degli interessi sul debito, e dalla lotta all’evasione fiscale. Data per acquisita la stabilizzazione degli sgravi Irpef per i lavoratori e Irap per le imprese, varati ad aprile, Baretta lascia la porta aperta alla possibilità di estendere i provvedimenti: “non so se ci saranno le condizioni per allargare la platea sul fronte dell’Irpef e di un rafforzamento della riduzione dell’Irap. Ma per tornare ad una crescita sostenibile nel lungo termine servono le riforme, con l’Ue che chiede a Roma di passare dalle parole ai fatti. “Le riforme più immediate sono Lavoro e Giustizia, la prima sarà in Aula a fine mese, la seconda è all’ordine del giorno del governo, quindi – incalza Baretta – non siamo più nella fase degli annunci ma della realizzazione, non siamo nella fase in cui si dice che si fa una casa, ma in quella in cui si lavora già alle fondamenta”.