L’intervento del Segretario Confesercenti Mauro Bussoni: “assurdo penalizzare solo le imprese, manca una strategia adeguata sui giochi”
Un convegno per fare chiarezza sul gioco regolamentato, tra pregiudizi e realtà. E’ stato questo l’obiettivo di “Gioco Legale: Parliamone a carte scoperto”, il convegno organizzato dall’Associazione Nazionale SAPAR che ha avuto luogo oggi a Roma, presso l’Hotel Nazionale di Piazza Montecitorio a Roma. L’evento è stato moderato dal giornalista Nicola Porro, Vice direttore de Il Giornale e conduttore di “Virus – il contaggio delle idee” di RAI2, e ha visto la partecipazione, oltre al presidente di Sapar Raffaele Curcio, dell’onorevole Paola Binetti, Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati, del Segretario Nazionale di Confesercenti Mauro Bussoni, dell’ex Segretario Generale CISL Raffaele Bonanni e dello psichiatra, scrittore e sociologo Paolo Crepet.
“Accanirsi solo sugli apparecchi da intrattenimento, cioè su una sola offerta di gioco, per risolvere il problema della ludopatia sembra quasi strumentale. E’ arrivato il momento di una revisione organica di tutto il settore”, ha detto Raffaele Curcio. “Dietro le aziende che producono apparecchi c’è un settore produttivo enorme, non devono essere trattate diversamente dalle altre. E invece l’emendamento presentato questa notte dal governo rischia di azzerare l’intera filiera: da gennaio la pressione erariale aumenta di circa 4 punti percentuali, arrivando a un livello inaccettabile. Mi auguro che questo provvedimento non venga approvato”.
“L’emendamento che ora sarà discusso – ha spiegato Paola Binetti della Commissione Affari sociali della Camera – ricalca il cuore della delega fiscale, allora ben costruita dal sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta. Tra le altre cose è previsto un aumento del prelievo; parte del maggior gettito, 50 milioni, sarà destinato al sistema sanitario nazionale”. In generale contro la ludopatia e il gioco illegale, ha aggiunto Binetti, “il Parlamento deve fare regole chiare e farle rispettare”. Soprattutto sulla ludopatia – ha aggiunto lo psichiatra Paolo Crepet – “servono dati chiari e certi, anche in vista della distribuzione dei fondi derivanti dal maggior gettito”.
“Lo Stato – ha concluso il segretario nazionale di Confesercenti, Mauro Bussoni – non ha una strategia adeguata sui giochi, perché ad esempio permette a enti locali e regioni di legiferare in contrasto con norme statali, come è accaduto con i distanziometri. Ricordiamoci che stiamo parlando di un settore economico di grande importanza, che ha generato 47 miliardi di raccolta nel solo 2014. Se il gioco legale è consentito”, ha concluso il Segretario di Confesercenti, “non si possono penalizzare solo le imprese”.