Liberaladomenica, Confesercenti: “Risultato ampiamente raggiunto, ora la proposta di legge arriva in Parlamento”

 La raccolta firme è terminata con un grande consenso , e adesso la proposta di legge per frenare l’eccesso liberalizzazioni su orari e aperture del commercio approda in Parlamento. Confesercenti annuncia il successo dell’iniziativa ‘Liberaladomenica’, la raccolta di sottoscrizioni – promossa da Confesercenti con Federstrade e il sostegno della Cei, di alcune Regioni e delle organizzazioni sindacali  – per presentare in Parlamento una Proposta di Legge di iniziativa popolare il cui obiettivo è riassegnare alle Regioni piena competenza in materia di orari delle attività commerciali. La proposta di legge sarà depositata questo martedì presso la Camera dei Deputati, e i risultati verranno illustrati nel corso della Conferenza Stampa immediatamente successiva. L’appuntamento è per

 

MARTEDI’ 14 MAGGIO ALLE ORE 13.00,

PRESSO LA “SALA CONFERENZE STAMPA”

DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

 

All’evento sono stati invitati  anche i componenti della Commissione Attività Produttive e i Presidenti dei Gruppi delle forze politiche presenti alla Camera dei Deputati.

 Gli effetti del decreto Salva-Italia: consumi fermi, record di chiusure di negozi

Il regime di ultra-liberalizzazione introdotto dal Decreto Salva Italia, che in teoria avrebbe dovuto rilanciare i consumi nazionali, non ha sortito l’effetto sperato, traducendosi in un eccezionale aggravio aggiuntivo per le PMI del commercio travolte dalla crisi. L’effetto sul settore è stato devastante: nel solo primo trimestre del 2013, l’aumento delle chiusure – 167 al giorno – e il crollo record delle nuove aperture (-50%) ha portato a un saldo negativo di quasi 10.000 negozi, sparite e mai rimpiazzate. Un fenomeno che sta avendo pesanti ripercussioni economiche e sociali sul nostro Paese. Innanzitutto sull’occupazione: nel primo trimestre si stima una perdita, solo nel settore, di 30.000 posti di lavoro circa.

Desertificazione delle città: 1,6 negozi alimentari ogni mille abitanti

L’emorragia di piccole e medie imprese del commercio ha anche accelerato il fenomeno della desertificazione urbana, ovvero la diminuzione dei negozi di vicinato nelle nostre città, in particolar modo nei centri storici. Un fenomeno ormai consolidato e particolarmente evidente nel settore del commercio al dettaglio alimentare. Tra il 2002 e il 2012, il numero medio di esercizi del comparto ogni mille abitanti è passato da 2,1 a 1,6, con una diminuzione del 24,3% in termini percentuali. La contrazione del servizio di vicinato, nel periodo e nelle province esaminate, si accompagna all’aumento della popolazione residente sopra i 65 anni, per i quali la disponibilità di un negozio sotto casa è un fattore importante nella qualità della vita, perché permette spostamenti più brevi e meno gravosi.

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