Fermiamo l’eccesso di deregulation: tra crisi e liberalizzazioni, da gennaio 2012 sono spariti più di 36mila negozi e almeno 90mila posti di lavoro”
“Il decreto Salva-Italia, varato dal Governo Monti, ha introdotto nel commercio italiano un regime di totale deregulation degli orari e dei giorni di apertura che non ha eguali in Europa. E che sta creando un problema sociale ed economico”. A dichiararlo è Mina Giannandrea, presidente di Federstrade Confesercenti.
“Da un lato ci troviamo di fronte a imprenditori e lavoratori del commercio costretti a lavorare tutti i giorni della settimana, Natale e Capodanno inclusi, rinunciando alla famiglia e agli affetti; dall’altro, la concorrenza esercitata 24 ore su 24, 365 giorni l’anno dalla grande distribuzione organizzata sta spazzando via le PMI italiane del settore, schiacciate tra deregulation e crisi. Dall’inizio del 2012, anno in cui è entrato in vigore il Salva-Italia, il saldo tra aperture e chiusure di nuove imprese è tragicamente negativo: ne sono sparite senza essere sostituite ben 36.406, bruciando almeno 90mila posti di lavoro”.
“L’iniziativa Liberaladomenica, promossa da Confesercenti con Federstrade e il sostegno della Cei, grazie all’interesse dell’arcivescovo di Campobasso Giancarlo Bregantini”, prosegue Giannandrea, “è iniziata esattamente un anno fa. E ha raccolto in pochi mesi 150mila adesioni in tutta Italia, che abbiamo presentato in Parlamento a sostegno di una legge di iniziativa popolare che potesse porre rimedio alla situazione. Abbiamo raccolto, contestualmente, anche centinaia di testimonianze di padri e madri in difficoltà che, privi della domenica, non riescono più a vedere i loro figli. Testimonianze raccolte in un libro che ho personalmente presentato al Papa Francesco nel corso di un’udienza generale nel mese di settembre. Siamo fiduciosi che l’iter di revisione della normativa attuale non si fermi. Anche perché non chiediamo molto: non vogliamo restare chiusi ogni domenica, ma vogliamo aprire solo quando è necessario”.
Tab. 1 Imprese del commercio al dettaglio: natimortalità Iscritte-Cessate dal 2012 a ottobre 2013
Regione |
Saldo Iscrizioni-Cessazioni |
PIEMONTE |
-3.091 |
VALLE D’AOSTA/VALLÉE D’AOSTE |
-44 |
LOMBARDIA |
-3.504 |
TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL |
-364 |
VENETO |
-2.346 |
FRIULI-VENEZIA GIULIA |
-649 |
LIGURIA |
-1.270 |
EMILIA-ROMAGNA |
-2.395 |
TOSCANA |
-2.623 |
UMBRIA |
-528 |
MARCHE |
-1.028 |
LAZIO |
-3.500 |
ABRUZZO |
-945 |
MOLISE |
-212 |
CAMPANIA |
-3.998 |
PUGLIA |
-2.640 |
BASILICATA |
-448 |
CALABRIA |
-1.139 |
SICILIA |
-4.530 |
SARDEGNA |
-1.152 |
Totale ITALIA |
-36.406 |
Fonte: Osservatorio Confesercenti
Roma 24 novembre 2013