Il commercio su area pubblica sta tornando sulle strade, ma le regole vanno riviste
L’avvio della cosiddetta “Fase2” ha previsto la riapertura di alcune attività commerciali, tra cui il settore alimentare dei mercati comunali.
Regione Lombardia, per lo svolgimento dell’attività di commercio su area pubblica, ha tuttavia introdotto ulteriori regole rispetto alla disciplina nazionale. Dopo averne sperimentato l’applicazione in numerosi mercati, appare evidente che tali regole siano insostenibili: rendono difficoltosa la frequentazione dei mercati e aggravano ulteriormente la già difficilissima situazione di migliaia di imprese ambulanti, molte delle quali saranno costrette a cessare la propria attività se non verranno introdotti correttivi immediati.
Con una lettera aperta indirizzata all’Assessore regionale, Alessandro Mattinzoli, e al Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, ANVA, l’associazione dei commercianti ambulanti di Confesercenti, ha ribadito la necessità di ridisegnare con urgenza le norme regionali che disciplinano la riapertura dei mercati.
“La perimetrazione dell’intera area di mercato, l’individuazione di distinti ma unici varchi per l’entrata e per l’uscita; il contingentamento degli accessi all’area medesima; la presenza di un “Covid-Manager”; il distanziamento tra ciascun banco di 2,5 metri, oltre a limitare fortemente l’agibilità commerciale dei mercati che hanno ripreso l’attività, scoraggiano moltissimi Sindaci lombardi dal consentire ulteriori aperture, in ragione degli effettivi costi connessi, così come delle problematiche che regole così inflessibili possono generare in contesti mercatali tanto diversi tra loro (si pensi alla difficoltà di perimetrare i mercati collocati a ridosso di abitazioni)”.
ANVA-Confesercenti ritiene che – come avviene in molti Comuni non lombardi – le fiere e i mercati scoperti possano svolgersi in massima sicurezza garantendo, oltre che l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale da parte di operatori e clienti, anche il fondamentale distanziamento interpersonale che è possibile assicurare prevedendo la perimetrazione dei singoli banchi con strumenti ben meno invasivi delle transenne e senza alcuna necessità di perimetrazione esterna.
È più che sufficiente distanziare di un metro e mezzo tra loro le diverse postazioni, ovvero separarle con tendaggi trasparenti in polietilene che porrebbero una barriera fisica al virus, anche tenendo i banchi aderenti tra loro.
I clienti di mercati e fiere non sono meno disciplinati di quelli che frequentano le grandi strutture di vendita e le altre attività in sede fissa già aperte, e anche strumenti molto semplici possono scongiurare la formazione di assembramenti, partendo dall’indicazione a terra di posti fronte banco ben distanziati e dall’istallazione di cartellonistica per invitare al distanziamento personale, oltre che dalla presenza dei nostri operatori pronti a far rispettare le regole necessarie.
È giunto il momento di rimuovere limiti eccessivamente penalizzanti: fiere e mercati hanno il non irrilevante “vantaggio” di potersi svolgere all’aria aperta, laddove il Corona-virus è notoriamente meno resistente.
Richieste, conclude ANVA, che vogliono essere di auspicio per una totale ripresa dell’attività per scongiurare una tragedia economica diversamente inevitabile per il settore del commercio ambulante lombardo.