“Dalle prime bozze la si potrebbe definire una manovra di difesa, probabilmente il massimo realizzabile in così poco tempo e con le risorse a disposizione. La coperta però rischia di essere troppo corta e non sufficiente a far ripartire realmente i consumi, svolta necessaria per l’intera economia del Paese”.
Così Confesercenti commenta le misure inserite nella manovra all’esame del Consiglio dei ministri.
“La legge di bilancio 2023 arriva in una fase decisamente critica per l’Italia con un’inflazione da record e il caro energia che continuano a incidere pesantemente sui consumi, sulla stabilità degli acquisti delle famiglie e sulle certezze delle imprese. I 32 miliardi disponibili, di cui 21 sul caro energia, non basteranno ad invertire il trend, sebbene alcune misure vadano nella direzione giusta. Bene l’aumento del tax credit energetico per le piccole attività commerciali e il taglio del cuneo fiscale, anche se ci aspettavamo qualcosa di più. La riduzione dell’Iva su alcuni beni di prima necessità è una risposta alla crisi dei consumi, ma con minimi effetti. Il ritorno della cedolare secca per le locazioni commerciali, se orientata ad un reciproco vantaggio tra locatore e conduttore, è un provvedimento auspicabile. Restiamo in attesa di capire invece come sarà la Green Web Tax: sarebbe meglio, a nostro avviso, un intervento fiscale strutturato che riequilibri la sproporzione tra canale fisico e online. Ma servono anche più regole sulle promozioni, come il Black Friday rende evidente”.
“Ci auguriamo che la manovra sia un primo passo verso misure più impattanti per l’economia italiana: un utilizzo efficiente e rapido delle risorse del PNRR potrebbe creare un volano alla ripartenza. Ma senza sostegni mirati alla ripresa dei consumi – il vero malato della nostra economia, stritolati da inflazione e caro energia – il Paese rischia l’ingresso in una nuova fase di recessione che non possiamo permetterci”.