A cittadini ed imprenditori interessano poco le dispute politiche innescatesi a riguardo, quanto poter lavorare e vivere in condizioni di sicurezza
“Confesercenti Modena, non è tra quelli che, in tema di sicurezza, si prestano a strumentalizzazioni politiche di sorta – fa sapere Mauro Salvatori, presidente Confesercenti per l’area di Modena – Per altro una campagna elettorale che dipinge la nostra città in un’ottica negativa ponendo l’accento esclusivamente sul tema sicurezza e non evidenziando con altrettanta forza anche i risultati positivi raggiunti in termini economici e sociali ci convince poco…”
“Il problema esiste e non solo da oggi; ha connotati diversi (dal degrado, ai reati tradizionali, alle infiltrazioni della criminalità organizzata) che necessariamente richiedono risposte diverse articolate e chiamano in gioco interlocutori istituzionali altrettanto diversi. Quando, tuttavia, parliamo di reati (furti, rapine, infiltrazioni mafiose, etc.) non possiamo non ricordare che la sicurezza dei cittadini è compito dello Stato. E su questo versante dobbiamo rimarcare, come già in passato che, le risposte dello Stato sono state insufficienti, per un territorio che in questi ultimi anni si è sviluppato dal punto di vista economico, diventando un’area tra le più ricche e prospere d’Italia e d’Europa, e che proprio per queste ragioni si è resa appetibile appetibili per delinquenti d’ogni sorta determinando una percezione di insicurezza negativa da parte di imprese e cittadini.”
“A fronte dei cambiamenti profondi che hanno interessato il territorio dal punto di vista economico e sociale si è registrata, dobbiamo ammetterlo, una carenza degli organici delle forze dell’ordine, come di rafforzamento della attività di intelligence volta a prevenire e a reprimere la infiltrazione della criminalità organizzata. E’ indubbio, almeno per noi che va potenziata la Questura di Modena alzandone il livello di importanza e stabilizzando gli organici. Non possiamo non rimarcare come negli ultimi tempi una permanenza breve dei Questori che si sono succeduti, abbia indebolito la conoscenza del territorio e frenato la costruzione di una mappa del crimine più accurata e aderente alla realtà attuale.”
“Queste brevi considerazioni non inficiano ovviamente il valore e l’abnegazione con cui le Forze dell’Ordine, affrontano le emergenze criminali della città spesso sobbarcandosi turni di lavoro pesanti. Questa attività, spesso sconosciuta ai cittadini, è la ragione per la quale nonostante la recrudescenza dei reati, la città ancora tiene. E per questo a loro va il nostro ringraziamento e la nostra solidarietà. La questione centrale però è un altra e si chiama politica della sicurezza di cui lo Stato, attraverso il Ministero dell’Interno è istituzionalmente deputato a farsene carico, stringendo patti e collaborazioni con le istituzioni locali a prescindere dal loro colore politico. Perché a ben vedere agli imprenditori e ai cittadini modenesi non interessa partecipare ad una disputa politica sull’argomento, ma potere lavorare ed uscire di casa in assoluta tranquillità.”