L’idea è quella di uno schema europeo di sussidi di disoccupazione.
“Nell’Eurozona servono strumenti che promuovano la convergenza tra i Paesi dell’area, come per esempio “uno schema europeo di sussidi di disoccupazione“, misura proposta dall’Italia.
Lo ha detto il Commissario europeo agli Affari Economici Pierre Moscovici durante il convegno dedicato al ‘pilastro sociale’ delle politiche comunitarie. “Una qualche convergenza delle istituzioni del mercato del lavoro – ha affermato il Commissario – è vista come una condizione necessaria, nell’ottica della possibile creazione di qualche forma di fiscal capacity a livello dell’area euro. Per dirla in parole più semplici, fiscal capacity significa un bilancio. E’ uno strumento la cui necessità sostengo da tempo”.
Per Moscovici, “uno strumento simile dovrebbe fornire una forma di condivisione del rischio e rafforzare la capacità di stabilizzazione per l’Eurozona. L’obiettivo non sarebbe quello di creare una redistribuzione permanente tra gli Stati membri, ma un modo efficace per raggiungere gli obiettivi di stabilizzazione e sociali, fornendo valore aggiunto addizionale rispetto a quello dei sistemi nazionali”.
“Possono essere immaginate diverse opzioni – ha aggiunto il Commissario – dalle funzioni di stabilizzazione mirate a mantenere gli investimenti pubblici, cosa che è assolutamente necessaria oggi, anche nei periodi di difficoltà, fino ad uno schema europeo di sussidi di disoccupazione, sia nella forma di un fondo o di un sostegno diretto alle persone senza lavoro, che è per esempio la proposta italiana. Mi sento abbastanza vicino a queste proposte e, parlando in modo franco, non mi opporrei a quelle due forme. Credo fermamente che per approfondire l’integrazione tra i Paesi dell’area dobbiamo prevedere la creazione di uno o di entrambi questi schemi, e non escluderei né l’uno né l’altro, in questa fase”.
“Questo richiederebbe – ha concluso – un certo grado di convergenza tra le diverse politiche sociali nazionali, per contenere il rischio morale (o azzardo morale: in microeconomia è una forma di opportunismo post contratto, che può portare le persone o le società a perseguire e sostenere il rafforzamento della fiducia reciproca tra i Paesi partecipanti)”.