NCC: Federnoleggio Confesercenti, “Serve cambio di passo, su riordino ascoltare la categoria”

NCC: Federnoleggio Confesercenti, manifestazione nazionale il 12 dicembre, la situazione è ormai inaccettabile

“La nostra prima richiesta al Governo è quella di un cambio di passo. Non si può continuare a trattare il mondo degli NCC come è avvenuto fino ad ora: siamo bersagli del mondo taxi, che promuove e chiede alla politica regole che garantiscono solo i taxi e puniscono le imprese di noleggio con conducente. Per questo, chiediamo al Ministro che le nostre proposte e richieste per la revisione delle regole del trasporto pubblico locale non di linea vengano valutate con noi rappresentanti degli NCC”.

Così Luigi Pacilli, presidente nazionale di Federnoleggio, l’associazione degli NCC aderenti a Confesercenti.

“Un cambiamento che chiediamo da decenni, e che non si è mai realizzato. La stessa Legge 12/2019, che ha modificato la vecchia Legge di settore 21/1992, non è riuscita a modernizzare il quadro normativo, ma ha anzi accentuato lo squilibrio concorrenziale tra taxi e NCC, ovviamente a svantaggio di questi ultimi. Misure protezionistiche che la stessa Corte di giustizia europea – con sentenza C5021 del 08/06/23 – ha stabilito non essere giustificate dalla sostenibilità del servizio taxi”.

“Le imprese NCC – continua Pacilli – sono aziende italiane, che pagano le tasse, incrementano il Pil nazionale, creano occupazione e offrono un servizio indispensabile per cittadini e turisti. Le nostre non sono licenze taxi di proprietà comunale, ma autorizzazioni all’esercizio che abbiamo ottenuto con bandi di gara, e che abbiamo dovuto conferire a società o cooperative di esercizio per operare con PMI di nostra proprietà. Eppure, continuiamo ad essere trattati come imprese di serie b: ad esempio, siamo l’unica categoria con obbligo di sede in ciascuno dei Comuni di rilascio. Lacci e lacciuoli che stanno mettendo in grave difficoltà le nostre imprese, con ovvie conseguenze su fatturati, investimenti e occupazione”.

 

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