Le Associazioni chiedono un passo indietro sull’ordinanza anti-alcol: “Sufficiente estendere a tutta la città quella già in vigore dal 2017 in centro storico”
«Criminalizzare il semplice consumo in strada di una pizza e di una birra non contribuisce al decoro della città né alle esigenze dei pubblici esercizi. Ad essere sanzionati devono essere, piuttosto, coloro che abusano dello spazio pubblico sporcandolo e abbandonandovi rifiuti di vario genere, e per punire questo genere di comportamenti è sufficiente concentrare i controlli sul rispetto dell’ordinanza in vigore già da anni in centro storico, la numero 328 del 28 ottobre 2017, ed estenderla a tutta la città. Ulteriori provvedimenti più restrittivi e di tipo proibizionistico non fanno altro che esacerbare la convivenza tra consumatori e residenti e, di certo, non corrispondono all’immagine di città aperta ed accogliente, anche per i turisti, che l’amministrazione vuole giustamente conferire a Genova».
Così, in una nota congiunta Alessandro Cavo e Massimiliano Spigno, presidenti provinciali di Ascom Confcommercio e di Confesercenti Genova, chiedono alla giunta del Comune di Genova di rivedere l’ordinanza anti alcol presentata nei giorni scorsi, e rispetto alla quale la stessa amministrazione ha annunciato correttivi.