Cuneo fiscale a 47,9%, 12 punti sopra media
Italia terza peggiore nelle economie avanzate sulla tassazione del lavoro e con un trattamento perfino più penalizzante alle famiglie con figli. Secondo l’indagine Taxing Waves 2019, pubblicata dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, nella Penisola il cuneo fiscale su un lavoratore single è cresciuto di 0,2 punti lo scorso anno, raggiungendo il 47,9 per cento.
Si tratta del terzo livello più elevato tra i 36 Stati dell’Ocse (dietro a Belgio 52,4%, e Germania 49,5%), lo stesso piazzamento del 2017.
In Italia, si legge, imposte sul reddito e contributi rappresentano l’85% della tassazione totale sul lavoro, a fronte di una media Ocse del 77%. In tutte le maggiori economie sono previste agevolazioni alle famiglie con figli, ma anche con queste il livello di tassazione in Italia a un lavoratore di un nucleo con figli risulta il secondo più elevato di tutta l’Ocse, con un 39,1 per cento nel 2018 a fronte di una media del 26,6 per cento. E in questo caso la posizione è peggiorata di un gradino.
Le agevolazioni fiscali a lavoratori con figli in Italia corrispondono a 8,8 punti percentuali, rileva l’Ocse nella scheda sulla Penisola, meno della media dei Paesi membri che si attesta a 9,5 punti.
In Italia, il cuneo fiscale tra il 2000 e il 2018 è salito dello 0,8%, passando dal 47,1% al 47,9% per un lavoratore medio single senza figli, contro un decremento nei Paesi Ocse dell’1,3%, dal 37,4% al 36,1%. A partire dal 2009 in Italia il cuneo fiscale è incrementato dell’1,1%, contro un aumento dello 0,6% nei Paesi Ocse.
In Italia il lavoratore singolo senza famiglia nel 2018 ha dovuto far fronte a una tassazione del 34,1%, contro il 25,4% della media Ocse: in altre parole ha portato a casa il 68,6% del salario lordo, contro il 74,5% della media Ocse. Prendendo in considerazione i benefici fiscali e sociali legati ai figli, un lavoratore con famiglia in Italia si è visto ridurre il peso del suo cuneo fiscale del 19,9% nel 2018, la nona più alta tra i Paesi Ocse, contro una riduzione media del 14,25 nei Paesi Ocse. Questo significa che un lavoratore sposato con due figli, in Italia, si porta a casa l’80,15 del suo salario
lordo, contro l’85,8% della media Ocse.