Ocse: Pil dell’Italia +1,2% nel 2023, +1% nel 2024

L'Italia è terza tra i Paesi Ocse per il livello della pressione fiscale

Ritardi Pnrr potrebbero ridurre la crescita

L’Italia dovrebbe registrare una “crescita modesta” nel 2023 e 2024, con il Pil che rallenterà dal 3,8% del 2022 all’1,2% quest’anno e all’1% il prossimo. Lo scrive l’Ocse nell’Economic Outlook. “I rischi per la crescita – si legge – sono sostanzialmente bilanciati” anche grazie agli elevati risparmi delle famiglie “che potrebbe guidare a un rimbalzo della domanda interna più rapido” del previsto. “Al contrario – avverte l’Ocse – ricadute negative dalla recente turbolenza del settore bancario internazionale o ulteriori ritardi nell’attuazione dei progetti di investimento pubblico del Pnrr potrebbero rallentare la crescita”.

DEBITO E RIFORME

“L’orientamento di bilancio leggermente restrittivo” dell’Italia “appare ampiamente appropriato e negli anni a venire sarà necessario un consolidamento continuo per porre fine al problema rapporto debito/Pil su un percorso più sostenibile”, dicono gli economisti dell’Ocse.

“Le riforme strutturali saranno un elemento chiave per sostenere la crescita e ridurre il rapporto fra debito pubblico e pil”.

Secondo le stime dell’Ocse, il debito quest’anno scenderà al 140,7% e nel 2024 al 139,4%, mentre il deficit scenderà dall’8% del Pil dello scorso anno al 4,1% per poi calare ulteriormente al 3,2% nel 2024. In particolare l’Ocse sostiene che “mentre la politica fiscale nel periodo 2023-24 trova un giusto equilibrio tra prudenza di bilancio e sostegno alla crescita, negli anni a venire sarà necessario un maggiore risanamento dei conti per aumentare il rapporto debito/Pil lungo un percorso più sostenibile”.

Secondo gli economisti di Parigi “i piani di consolidamento dovrebbero includere misure ambiziose per combattere l’evasione fiscale e revisioni complete della spesa per aumentare l’efficienza della spesa pubblica”.

E anche l’attuazione delle misure del Pnrr innalzando la crescita “potrebbero avere il beneficio aggiuntivo di ridurre il rapporto tra debito e Pil”.

L’organizzazione internazionale ricorda tra l’altro anche che “sta anche aumentando il costo del governo per rifinanziare l’ampio stock di debito pubblico, con i costi del servizio del debito dovrebbero raggiungere circa il 4% del pil nel 2024”.

PNRR

“I ritardi nell’attuazione del Piano di ripresa e resilienza potrebbero ridurre la crescita del Pil” dell’Italia”: è l’avvertimento lanciato dall’Ocse nell’Economic Outlook 2023. Secondo l’organizzazione internazionale,  piuttosto, “la rapida attuazione delle riforme strutturali e dei piani di investimento pubblico nel Pnrr sarà fondamentale per sostenere l’attività a breve termine e gettare le basi per una crescita sostenibile nel medio termine”, oltre ad avere “l’ulteriore vantaggio di esercitare ulteriori pressioni al ribasso sul rapporto debito/Pil”.

“I ritardi nell’attuazione del Piano di ripresa e resilienza potrebbero ridurre la crescita del Pil” dell’Italia”: è l’avvertimento lanciato dall’Ocse nell’Economic Outlook 2023.

Secondo l’organizzazione internazionale,  piuttosto, “la rapida attuazione delle riforme strutturali e dei piani di investimento pubblico nel Pnrr sarà fondamentale per sostenere l’attività a breve termine e gettare le basi per una crescita sostenibile nel medio termine”, oltre ad avere “l’ulteriore vantaggio di esercitare ulteriori pressioni al ribasso sul rapporto debito/Pil”.

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