Il primo trimestre conferma la fase negativa delle vendite alimentari ed extralimentari. Forte risalita per i servizi di intermediazione
Avvio d’anno in frenata tra le MPMI modenesi del commercio, dei servizi e del turismo. Archiviato il leggero incremento degli affari che aveva caratterizzato il 2017, al 31 marzo scorso le vendite hanno segnato una flessione, assestandosi ad un -1,6%. A rilevarlo è l’indagine dell’Osservatorio di Confesercenti Modena nei settori di riferimento dell’Associazione. Nel primo trimestre, complici l’instabilità politica e, per alcuni settori, le avverse condizioni atmosferiche, il calo ha colpito il dettaglio alimentare e extralimentare, particolarmente accentuato per abbigliamento e accessori. Negativo un pò a sorpresa, dopo quasi un triennio di crescita, il dato dei pubblici esercizi e quello dell’ingrosso, settore che aveva tenuto solidamente per un decennio, nonostante la crisi economica. Decisamente buono, per contro, il trend dei servizi di intermediazione, sostenuti dall’immobiliare e dei servizi alla persona. “I dati rispecchiano l’andamento sottotono che nel primo trimestre ha caratterizzato l’intera Regione, come per altro rilevato anche da Unioncamere regionale – afferma Confesercenti Modena – Le famiglie continuano a fare i conti con una ridotta capacità di spesa che, unita alle incertezze del momento, non manca di ripercuotersi su di un mercato (interno) che risulta statico a tutti gli effetti. Sorprende negativamente l’andamento trimestrale dei pubblici esercizi; tuttavia i primi rilievi relativi agli ultimi mesi, caratterizzati dall’arrivo della bella stagione e dei flussi turistici mostrano confortanti segnali di ripresa. Qualche preoccupazione in più rispetto alla flessione, dopo parecchio tempo, dell’ingrosso.”
Andamento per settori
Commercio al minuto di generi alimentari. In scia con la chiusura dell’anno precedente il settore registra, rispetto al medesimo periodo 2017, un andamento negativo: -1,0% a livello provinciale. Sul territorio, sono le Terre D’Argine (-12,0%) e il Frignano a evidenziare i cali più significativi. Diminuzioni anche nel capoluogo Modena, mentre significativi aumenti si riscontrano nel Distretto Ceramico (+11,0%) e nelle Terre dei Castelli. Risultato che conferma la crescente difficoltà nel settore, anche a fronte di nuove aperture di medio/grandi strutture di vendita.
Commercio al minuto di generi extralimentari. È un prevalere di segni meno, molto accentuati, quello che caratterizza il commercio al minuto extralimentare e che culmina in un -8,7% a livello territoriale. La punta al Distretto ceramico e alle Terre dei Castelli rispettivamente con un –18,5% e -13,5%. Dato negativo, seppur più contenuto, anche nel capoluogo e nelle Terre d’Argine. In controtendenza il risultato positivo dell’area Nord con un +5,8%.
Pubblici esercizi e turismo. Il settore fa registrare una battuta di arresto dopo un periodo di crescita sostanziale: -1,6%. I cali maggiori, rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, nei centri più importanti della provincia: Modena e Carpi. Decisamente meglio gli altri distretti del territorio quali l’area nord e la montagna, che ha visto accrescere il numero dei turisti e dei consumi grazie alle precipitazioni nevose dello scorso inverno (+6.0%). Trend provinciale complessivamente negativo ma, dalle prime rilevazioni, già in positiva inversione di tendenza in questi ultimi mesi.
Ingrosso ed intermediazione. In calo, per la prima volta dopo anni, il commercio all’ingrosso, che al 31 marzo ha fatto registrare un -1,2%, condizionato pesantemente dal dato proveniente dall’Area nord, in negativo per oltre 10 punti percentuali, mentre altrove risulta stabile se non in lievissima crescita. Decisamente opposto ed in forte incremento l’ambito dell’intermediazione che, trascinato principalmente dal comparto immobiliare – in forte ripresa con l’avvio dell’anno – ha fatto registrare un aumento (ìrispetto al I°/2017) del 31,3% in tutta la provincia, con punte massime nelle Terre d’Argine e a Modena.
Servizi alla persona. Prosegue nella sua fase di crescita la domanda relativa al benessere della persona che archivia, dopo un 2017 positivo, anche il primo trimestre 2018 con un incremento del +12,2%. Le zone di Modena e delle Terre dei Castelli sono quelle contrassegnate dall’aumento maggiore di richiesta, in calo invece nel Frignano.
“I dati relativi al primo trimestre 2018 – commenta Marvj Rosselli, Direttore Provinciale di Confesercenti Modena – evidenziano che la ripresa dei consumi sta rallentando nuovamente e confermano quanto la domanda interna sia strutturalmente debole. Se non riparte il mercato interno (che da solo genera quasi l’80% del PIL) ben difficilmente miglioreranno le performance economiche locali e del Paese. C’è dunque la necessità di maggior potere d’acquisto per le famiglie e di minore pressione fiscale per le imprese: connubio imprescindibile per far ripartire la crescita economica. Crescita che passa anche, obbligatoriamente, per il lavoro. Rileviamo quindi con profonda insoddisfazione l’inserimento, nel Decreto Dignità, di pesanti interventi sui contratti a termine che modificano le regole (intervenendo finanche sui contratti in essere), causano aumenti di costo e incertezza fra gli operatori, in particolare per le imprese turistiche e il terziario. Se da un lato riteniamo condivisibile l’obiettivo di stabilizzare l’occupazione e dare le giuste garanzie ai lavoratori, dall’altro non possiamo sottovalutare la penalizzazione recata proprio a chi genera l’occupazione, quindi alle imprese. Per contro, valutiamo positivamente l’apertura del Ministro del Lavoro in tema di reintroduzione dei voucher, auspicando che non si limiti ad alcuni settori e che si concretizzi, in tempi rapidi, in uno strumento semplice per intercettare e gestire i picchi di lavoro occasionale.”