Osservatorio Economico Confesercenti: nel 2017 possibili segnali di ripresa per le Pmi commercio e turismo

Natale è alle porte, la spesa e i regali più gettonati dei fiorentini

Osservatorio Economico Confesercenti: nel 2017 possibili segnali di ripresa per le Pmi commercio e turismoIl quadro tracciato dall’Osservatorio Economico Confesercenti (Consuntivo 30 settembre 2016; previsioni di fine anno) lascia intendere che ci possono essere, nel 2017, per Pmi commercio e turismo,  tutte le condizioni per recuperare una certa competitività economica dopo anni particolarmente difficili e complicati.

Ciò vale soprattutto per le imprese più strutturate e dinamiche, e per quei settori che, anche nell’anno in corso, hanno messo in mostra una certa vitalità.

Tra queste, sicuramente, le attività ricettive e della somministrazione che mostrano le performance più positive (bar 3,07%, ristoranti 1,2%, alberghi 0,62%) e anche le imprese che offrono un servizio complessivo di assistenza e “consulenza”: ottici (6,86%), libri (nonostante il digitale, 2,06%), fiori (1,84%).

Importante e assolutamente degno di rilievo anche il risultato degli agenti immobiliari che, dopo anni molto negativi, rimbalzano al 7, 23%, percentuale questa trainata dalla ripresa, seppure non omogenea del settore.

Nonostante il commercio elettronico, un altro settore che sembra risalire la china è quello della moda: abbigliamento 1.08%, calzature e borse 0,3%, biancheria 1,41%.

Resta invece difficile la situazione (Natale permettendo) dei settori food: alimentari -3,67%, ortofrutta -3,71; macellerie pescherie -2,61%.

Per quanto infine attiene i territori, per il Chianti (e non poteva essere altrimenti) meglio il food dell’extralimentare; Firenze eccelle nel Turismo e ricettivo; l’area Metropolitana alterna buone e pessime performance a seconda delle categorie merceologiche; il Mugello Valdisieve mostra infine i soliti segnali contraddittori.

Per quanto riguarda le previsioni di fine anno ci sembra plausibile confermare quanto detto in altre occasioni- le perdite (di fatturato) per le imprese paiono finite – prevedendo per il quarto trimestre 2016 una variazione comunque prudentemente positiva rispetto allo stesso arco di tempo dell’anno precedente.

Per Nico Gronchi, Presidente Confesercenti Firenze, “il quadro è molto articolato e non di facilissima lettura, ma, volendo sintetizzare, ci aspettiamo, nel 2017 di confermare questo trend sostanzialmente positivo, con un andamento più omogeneo e meno contraddittorio  tra categorie e ambiti di attività”.

 “Come già avvenuto anche negli ultimi anni, saranno soprattutto i settori del turismo e della ristorazione a “guidare la riscossa” e a porre le basi per  una crescita economica e commerciale più lineare e diffusa sul territorio.”

 “Ultima considerazione sullo shopping di Natale, ormai agli ultimi giorni: non vi sono grandi cambiamenti nel budget di spesa dei fiorentini, almeno rispetto agli ultimi anni (previsione 650 euro a nucleo familiare).”

 “Resta comunque importante”, continua Gronchi, “la propensione dei fiorentini al regalo di Natale, magari proprio negli ultimi giorni, con un occhio di riguardo per gli affetti più cari, a cui sembra si preferisca regalare, quest’anno,  qualche innovazione tecnologica e digitale in meno e qualche bel  libro da leggere  in più.”

 Ecco comunque la nostra previsione “top five” regali di Natale 2016:

 1)   Abbigliamento, calzature, accessori

2)   Libri

3)   Enogastronomia

4)   Prodotti tecnologici

5)   Profumi e cosmetici

“Intanto”, commenta ancora Gronchi, “si scopre che,  anche sul fronte regali, si accentua il divario tra chi  può spendere sempre  di più e chi sempre meno:  in una società sempre più diseguale non poteva essere altrimenti.”

 “Cala infatti il budget di spesa per il  ceto medio e le famiglie più in difficoltà, cresce invece quello delle categorie più benestanti.”

 Dove si compra infine:

“Diciamo”, conclude Gronchi, “che la “torta-regali”, almeno per ora, si divide in tre segmenti praticamente similari : Grande distribuzione, commercio tradizionale, commercio elettronico, con quest’ultimo in crescita rispetto ai primi due, ma comunque senza i picchi straordinari registrati in occasione del recente Black Friday”, conclude Gronchi.

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