“La corruzione, la criminalità economica anche sui mercati finanziari, i molteplici canali che alimentano l’economia sommersa illegale sono dei fenomeni complessi ed interdipendenti, capaci di colpire ed inquinare il tessuto economico e il sistema finanziario“.
Così il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan intervenendo all’anniversario dei 242 anni di vita della Guardia di Finanza.
Padoan ha aggiunto che “il contrasto delle frodi, dell’evasione e dell’elusione fiscale internazionale continua a rappresentare una sfida pressante per l’Italia“.
“Grazie al lavoro della Guardia di Finanza – ha aggiunto – nel 2015 a fronte di 444 interventi dei reparti, la base imponibile lorda proposta per il recupero a tassazione ammonta a 30 miliardi di euro di cui 21 miliardi fittizia residenza all’estero di persone fisiche e società, circa 7 miliardi per stabili organizzazioni non dichiarate e 2 miliardi per il transfert pricing”.
“Il sentiero della ripresa che l’Italia ha imboccato – ha aggiunto – richiede iniziative credibili, coerenti con l’obiettivo di stabilizzare i saldi di finanza pubblica e di favorire la crescita, anche attraverso il taglio delle tasse per imprese e famiglie e il rilancio degli investimenti“.
Il Ministro ha sottolineato: “vanno prese iniziative in grado di ancorare le aspettative di imprese e famiglie ad una prospettiva di alleggerimento del carico fiscale, al rafforzamento degli incentivi per l’innovazione, al controllo della spesa primaria corrente che ha già raggiunto significativi risultati grazie anche alla riduzione del numero dei centri di spesa e alla revisione dell’allocazione delle competenze tra centro e periferia. Per sostenere una ripresa più rapida e duratura è poi necessario il rilancio degli investimenti: lo scorso anno per gli investimenti fissi lordi si è registrato un aumento dello 0,8%, dopo il -3,4% del 2014 e il -6,6% del 2013″.
Secondo Padoan, inoltre, “un effetto leva importante è arrivato anche dagli incentivi fiscali temporanei in vigore da fine 2015, che potrebbero innalzare l’investimento in capitale produttivo di 2,5 punti percentuali nel biennio 2016-2017″.