“Conciliare le esigenze dei residenti con le attività del commercio è possibile non attraverso chiusure tout court nei confronti di interi codici Ateco – dice Mangano – ma solo prevedendo misure più stringenti in subordine alle quali sia possibile rilasciare le autorizzazioni e che consentano di riqualificare la presenza di esercizi commerciali e attività ricettive”.

“Riteniamo fondamentale, come abbiamo detto all’Amministrazione comunale – prosegue Salvo Basile direttore di Confesercenti Palermo – esplicitare in maniera chiara e inequivocabile il nesso di causalità tra il limite imposto e la salvaguardia dei principi di ordine superiore che il combinato disposto della Legge Franceschini e dal DDL Concorrenza impone nel legittimare una contrazione della libera iniziativa economica e privata. Questo serve a tutela di chi ha già avviato investimenti per aprire una nuova attività e anche del Comune per evitare ricorsi”.

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