Si sono dati appuntamento a Pescara, convocati dal Presidente della Fiesa Regionale d’Abruzzo, Vinceslao Ruccolo, per discutere e proporre azioni inerenti lo stato del Settore della Panificazione, oltre 100 fornai provenienti dall’Abruzzo, dalle Marche e dal Molise.
All’interno di Saral Food 2017, in una tiepida domenica di marzo, hanno animato una discussione attenta e dettagliata sul documento presentato dall’Assopanificatori, con il quale si ripercorre l’andamento della panificazione degli ultimi dieci anni, che ha visto inesorabilmente scendere il consumo del pane artigianale ed il prezzo, in confronto ai prodotti “caldi”, ma precotti e congelati, offerti dalla Grande Distribuzione con artifici che aggirano anche i regolamenti europei.
Prima dell’inizio dei lavori, tutti i presenti hanno fatto un minuto di raccoglimento in ricordo delle vittime di Rigopiano e dei terremoti che negli ultimi mesi hanno sconvolto il Centro Italia.
I presenti, intervenuti con competenza e chiarezza, hanno ribadito che oggi la panificazione è strategica per il tessuto economico legato al settore agroalimentare.
<<A nome di tutta la dirigenza della Fiesa Assopanificatori – ha esordito Angelo Pellegrino, Direttore della Fiesa Regionale d’Abruzzo – ringrazio tutti per la partecipazione, nonostante il giorno di festa e di riposo dei panificatori che hanno voluto, comunque, essere presenti e puntuali a questo appuntamento importante per la Categoria>>.
In effetti, i partecipanti sono rimasti in sala fino al termine dei lavori, tanto erano interessanti i temi trattati, quanto significativi gli interventi degli ospiti. Si è trattato di un vero e proprio salto di qualità della Categoria, la cui struttura produttiva è prevalentemente di tipo artigianale.
<<L’appuntamento di oggi rappresenta significativamente il valore strategico che il settore alimentare ha nel contesto economico generale – ha detto Lido Legnini, Direttore della Confesercenti Regionale d’Abruzzo – la nostra Organizzazione, ad ogni livello, saprà tener conto di quanto esprimerà, in termini di proposte e di progetti, la conferenza di oggi>>.
Certo è che i panifici artigianali chiudono, il pane si compra nei supermercati a prezzi più bassi, e molto di quello che arriva in tavola viene importato ormai dall’Est Europa, dove produrlo costa meno. L’industria del pane in Italia è una giungla, anche di scarsa qualità dei prodotti.
In Italia si contano circa 22mila imprese del pane, con una media di 3,5 addetti per attività. Oltre ai panifici, ci sono le aziende medio-grandi che producono pane a livelli industriali; molte sono sull’orlo del fallimento.
<<Nel corso degli ultimi anni il mercato è notevolmente cambiato, a causa di profonde modificazioni nel tessuto sociale – ha detto Vinceslao Ruccolo – sono nati nuovi modelli di consumo, legati agli emergenti stili di vita: il pane non è più l’alimento artigianale fresco, ma viene consumato fuori casa sotto forma dei vari prodotti confezionati frutto della panificazione industriale (panini, pizze, focacce, ecc.) fattori che hanno portato ad una significativa riduzione delle imprese di panificazione artigiana>>.
Lo scopo della Conferenza interregionale e dell’azione intrapresa è la formulazione di proposte e progetti utili a riportare il settore nell’ambito di aree economiche capaci di fungere da attrattori di interessi e per tendere al riequilibrio della spesa pubblica nazionale.
<<Il Tavolo deve rappresentare un momento di confronto aperto tra imprenditori e associazioni professionali d’imprese, nonché i sindacati dei lavoratori – ha dichiarato Davide Trombini, Presidente Nazionale di Fiesa Assopanificatori – per rivitalizzare il clima di collaborazione e cooperazione per sviluppare potenzialità e progettualità>>.
I panificatori intervenuti, hanno sostanzialmente convenuto che giunti a questo punto, si rende necessaria la consapevolezza dell’interdipendenza dei livelli strategici multipli, nel senso delle competenze dei soggetti pubblico/privati. Tale esigenza dovrà basarsi sul concetto dell’interdipendenza esistente tra i diversi attori del sistema produttivo ed economico, affinché ognuno per le proprie competenze se ne assumano le responsabilità.
<<È necessario il coinvolgimento del Governo affinché si possa rivedere radicalmente il sistema fiscale, compreso gli indicatori di affidabilità – ha sostenuto nel suo intervento Simone Pieragostini, dell’Associazione Panificatori della Provincia di Ascoli Piceno – ma per far questo occorre una forte mobilitazione di tutti i panificatori, con il sostegno delle Associazioni di Categoria>>.
Nella logica della difesa degli interessi dell’intero comparto, Roberto D’Intino, di Assipan, ha dichiarato: <<Quella del panificatore è una storia che può essere cancellata da questa crisi acuta di settore. È necessario continuare le battaglie che i fornai sono abituati a combattere>>.
<<È a partire da questa bellissima e affollatissima riunione e da questo scenario di arte bianca che si deve partire per rafforzare il settore – ha sostenuto Benvenuto Pagnoni, Vice Presidente di Fiesa Assopanificatori – il “Tavolo di Crisi” da oggi è un dato di fatto>>.
I Rappresentanti della delegazione Fiesa Assopanificatori presenti – Trombini, Ruccolo e Pagnoni – hanno detto che <<Si va verso il rinnovo del Contratto del settore della Panificazione. Questa è una buona notizia che ci permette di rafforzare la bilateralità per le imprese. Per questo l’Ente Bilaterale Ebipan sarà sicuramente a fianco delle imprese in difficoltà per assicurare il sostegno all’innovazion e le iniziative di welfare necessarie.>>.
Hanno fatto pervenire i loro messaggi di adesione all’iniziativa di Asspanificatori, le Senatrici Stefania Pezzopane del PD e Paola Pelino di Forza Italia, nonché Giuseppe Di Pangrazio, Presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo.
A conclusione dei lavori è stato approvato un documento che, partendo dalla richiesta del riconoscimento della “Crisi nazionale del Settore della Panificazione”, sviluppa e suggerisce alcune linee di indirizzo per dare nuovo impulso al settore lungo significative direttrici: Valorizzazione della Panificazione e multifunzionalità delle imprese; Implementazione del Sistema delle relazioni sindacali e la bilateralità; Sviluppo della Contrattazione di 2° livello; Istituzione dell’Osservatorio nazionale della Panificazione; Introduzione di sistema di Formazione professionale per gli operatori e per i consumatori; Fiscalità d’impresa; Revisione degli Studi di Settore o degli Indicatori di Affidabilità; Riconoscimento del Lavoro usurante per i panificatori; Lotta all’Abusivismo e Contraffazione.
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