Il presidente Banchieri: “La città si conferma una meta di prim’ordine, ma le buone vendite di questi giorni non risolvono la crisi dei consumi dovuta all’inflazione”
Per Torino si annuncia una Pasqua piena di turisti e i torinesi non rinunciano ai tradizionali acquisti come colombe, uova e carne. Sono concordi gli operatori commerciali interpellati da Confesercenti: almeno in occasione di questa festività i consumatori hanno abbandonato la cautela e i consumi in questi giorni sono in ripresa.
“A oggi i nostri alberghi – dicono gli albergatori di Assohotel-Confesercenti Torino – sfiorano, per il week end lungo di Pasqua, il 90% di occupazione delle camere. Continuiamo a ricevere prenotazioni ed è prevedibile che le strutture cittadine arriveranno a superare questa soglia. E quest’anno, a differenza del 2022, si riscontra un significativo ritorno degli stranieri, soprattutto da Francia, Spagna e nord Europa, talvolta con permanenze un po’ più lunghe rispetto al solo fine settimana”.
Le guide turistiche sono in piena attività: “Sarà una Pasqua – prevede Micol Caramello, presidente di Federagit-Confesercenti – come non se ne vedevano da anni. Le mete più richieste sono quelle tradizionali come il Museo Egizio, Palazzo Reale e il Museo del Cinema. Ma quest’anno la vera chicca è la mostra su Leonardo, dal 7 aprile al 9 luglio alla Biblioteca Reale, con i disegni e il Codice sul volo degli uccelli”.
Soddisfatti i ristoratori: “Le tante prenotazioni che stanno arrivando in questi giorni sia per domenica sia per lunedì- dice Fulvio Griffa, presidente di Fiepet-Confesercenti, la federazione di pubblici esercizi – fanno sperare che sarà superato il livello non solo dello scorso anno, ma anche quello del 2019, anche se i prezzi per un pranzo pasquale sono lievitati fra il 5 e il 10%”.
Arrivano i turisti e i torinesi organizzano le gite di Pasquetta con le grigliate all’aperto. “Come sempre – racconta Piero Iacopino, presidente di Assomacellai-Confesercenti – sono molto richiesti agnelli e costine di maiale. Sostanzialmente stabili i prezzi degli agnelli, purtroppo in aumento di due o tre euro al chilo il maiale. Tuttavia, confidiamo un aumento delle nostre vendite del 10%“.
In crescita anche gli acquisti di uova e colombe specialmente di produzione artigianale: più 5%, nonostante l’incremento del loro prezzo (più 5/10%).
“Ci aspetta – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – una Pasqua con il segno più, sia per l’affluenza dei turisti, sia per i consumi dei torinesi: Torino si conferma come meta turistica di prim’ordine e ciò avrà ricadute positive sulla ristorazione e sul commercio in generale, settori che hanno ritoccato i prezzi, ma in misura di gran lunga inferiore all’aumento dei costi delle materie prime e delle bollette. I commercianti stanno facendo il possibile per calmierare i prezzi. È anche confortante che i torinesi non riducano le attività e gli acquisti tipici della Pasqua, nonostante crisi e inflazione. Ma proprio qui c’è il rovescio della medaglia: non è una settimana di vendite sostenute che risolve la persistente crisi dei consumi: la soddisfazione dei commercianti sarà di breve durata se inflazione non darà tregua alle famiglie”.