E’ nostro dovere informare e fare pagare imposte e tasse ai nostri associati, ma riteniamo che sia
anche nostro dovere, da addetti ai lavori dire basta a questo sistema!
In un Paese civile le norme dovrebbero essere semplici, di facile approccio, normalmente
applicabili e di facile comprensione per i contribuenti, questo perchè dovrebbero essere norme
costanti e non variabili con tempistiche di un carosello ogni 3/6 mesi a seconda dell’umore, della
interpretazione e della assoluta ignoranza delle casistiche quotidiane.
Agli occhi degli utenti noi professionisti, associazioni di categoria, non siamo più in grado di
sapere cosa è in vigore, cosa è rinviato, cosa è stato prorogato. Le telefonate con gli associati
spesso si concludono con un “Guardi…io le consiglierei di fare così ma domani chi lo sa?”
Facile fare le norme ma ancora più facile è farle sbagliate quando non si conoscono le varie
tematiche.
Non è possibile!
Oltre alla consuetudine che a pagare sono sempre i soliti noti, ormai è diventata una triste
abitudine anche per noi operatori quella di trovarci a lottare a testa bassa per fare i conteggi
all’ultimo minuto tra valzer di informazioni errate, proroghe, slittamenti e scadenze rinviate a
poche ore dal termine.
Non è possibile!
Che per la TASI (l’esempio più recente) in scadenza il 16 giugno, si sia dovuto aspettare la
pubblicazione delle delibere dei i comuni fino al 31 maggio. Ogni comune può deliberare in modo
diverso non solo l’aliquota, ma anche detrazioni varie ecc. e noi addetti ai lavori quando
chiudiamo i conteggi? Quando avvisiamo i contribuenti? Possiamo almeno pretendere che
all’inizio di un anno solare si conoscano le regole per pagare tutte le imposte e le tasse di
quell’anno, invece di attendere ogni giorno un nuovo balzello?
Le regole si stabiliscono prima di giocare, anche a carte, e qui stiamo parlando di qualcosa di più
serio!
Per fortuna che in Italia abbiamo da anni ministri per la semplificazione!
Coloro che ricoprono determinati incarichi dovrebbero fare una sorta di apprendistato professionalizzante
dietro ad una delle nostre scrivanie. Solo allora, forse, sarebbero in grado di legiferare
con cuore, con umanità con preparazione sui temi attinenti alla realtà.
Quindi l’invito a tutti i colleghi, associazioni di categoria, studi commercialisti è quello di non
abbassare semplicemente la testa per fare i conti, ma di trovare la forza per chiedere trasparenza,
chiarezza e rispetto.
Scriviamo ai nostri organismi regionali e nazionali e chiediamo ai politici locali e ai rappresentanti
dei vari enti di fare la stessa cosa.
Sarebbe un passo importante per tutti e nel rispetto dello Statuto del Contribuente che invece
viene quotidianamente ignorato. Facciamo in modo che la semplificazione parta dal basso!
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