Pensionati all’estero, Fipac: no a riduzioni dell’assegno, per fermare fuga serve società più a misura di anziano

L’Associazione dei pensionati Confesercenti: “Fenomeno non riguarda solo i più abbienti, fugge anche classe media”.

“Più che limitazioni all’assegno pensionistico, per frenare la fuga all’estero dei pensionati sarebbe opportuno approfondire le ragioni che li spingono ad andare via e trovare soluzioni adeguate”.

Così Fipac Confesercenti commenta i dati del Rapporto “Inps e le pensioni all’estero”, presentato oggi dal Presidente dell’Istituto Tito Boeri e che denuncia un vero e proprio boom di pensionati che lasciano il nostro Paese, aumentati del 65% nel 2014.

“Le cifre dell’Inps testimoniano un malessere sociale”, sottolinea l’associazione dei pensionati Confesercenti.

“Mentre un tempo erano solo gli anziani benestanti a scegliere mete oltreconfine per godersi gli anni della pensione, oggi all’estero vanno i pensionati di ceto medio. Persone che temono l’erosione del potere d’acquisto e l’incapacità di mantenere, in Italia, quel tenore di vita cui sono abituati. Quindi questo dato va letto in un’ottica sociale,  di insicurezza e profonda vulnerabilità. Sono persone che si vogliono garantire una vita decorosa, un’assistenza sociale e sanitaria adeguata. Dobbiamo risolvere a monte le ragioni della fuga creando un tessuto sociale efficiente, in grado di accogliere gli anziani ed assicurare loro, dopo un’esistenza di lavoro e sacrifici, una società a loro misura. A partire dai servizi sanitari, troppo spesso inefficienti e costosi”.

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